Come sono nati i nomi delle it-bag?
ACCESSORIES
1 Ottobre 2025
Articolo di
Giorgia Monti
Come sono nati i nomi delle it-bag?
Esistono borse ed esistono it-bag. Possiamo davvero fare questa distinzione? La risposta è sì. Perché l’accessorio che oscilla sui nostri avambracci o che portiamo in spalla e a tracolla, in tanti casi è molto più che un semplice oggetto. It-bag: un termine che, quasi come fosse un titolo nobiliare, comparve per la prima volta a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila per riferirsi a quelle borse di lusso che riscuotevano grande successo sul mercato, trasformandosi in veri e propri oggetti del desiderio.
Negli anni in cui la cultura pop conquista tutti, anche le it-bag si fanno seducenti: da Paris Hilton a Sarah Jessica Parker, tutte le celebrity ne sfoggiano una, alimentando sempre più il sogno collettivo di possedere un modello esclusivo. Il mondo della moda viene illuminato da paillettes colorate, pelle traslucida e nappa morbida. È il momento di riscoprire la bellezza degli accessori – che diventano il look stesso. E ancora oggi, che siano versioni rieditate o pezzi vintage tramandati, non smettono di esercitare un fascino incredibile nel settore del lusso, nonostante il continuo aumento dei prezzi le abbia rese a tutti gli effetti degli investimenti su cui puntare.
Viene spontaneo, però, cercare comunque di rispondere a una domanda interessante: come sono nati i nomi delle it-bag? Un personaggio iconico che amava indossare la sua borsa del cuore, un incontro fortuito che ha portato a una creazione geniale, una data simbolica che cela molto più di quanto potremmo immaginare. Ogni borsa nasconde una storia unica, proprio come il suo nome.
LADY DIOR, DIOR
Nel 1995 Gianfranco Ferré, direttore creativo della maison francese, presenta per la prima volta la borsa “Chouchou”, termine francese usato per riferirsi a qualcuno in modo affettuoso. Un caro omaggio a Monsieur Dior espresso attraverso linee semplici, silhouette squadrata e charms dorati che compongono il nome del brand. Ma è quando poco dopo viene indossata da Lady Diana che tutto cambia.
A Parigi per una visita istituzionale, la Principessa del Galles riceve in dono da Bernadette Chirac, première dame di Francia, un regalo speciale che simboleggia l’eccellenza artigianale del Paese. La “Chouchou” arriva tra le sue braccia ed è amore a prima vista. Diana ama indossarla durante visite ufficiali ed eventi formali, abbinandola ai suoi tailleur colorati. La sfoggia anche per la sua prima e unica apparizione al Met Gala nel 1996. E da qui “Lady Dior”, perché la maison non può che ribattezzare la it-bag in suo onore.
KELLY, HERMÈS
Viene creata intorno al 1930 da Robert Dumas, genero di Émile Hermès, con l’obiettivo di realizzare una borsa che fosse utile nella vita quotidiana: semplice, rigida e delle giuste dimensioni per essere abbastanza capiente. “Petit sac pour dames à courroies”, Piccola borsa da donna con tracolle, così viene definita inizialmente – ma tutto cambia qualche anno più tardi. Nel 1954, durante le riprese del film di Alfred Hitchcock “To Catch a Thief”, la costumista Edith Head decide di aggiungere al guardaroba di scena degli accessori Hermès, tra cui questa borsa.
E chi c’era all’interno del cast? Niente meno che Grace Kelly, che a quanto pare se ne innamora al punto da continuare a usarla anche fuori dal set. E la consacrazione a it-bag arriva quando, due anni dopo, viene fotografata mentre la indossa e le immagini fanno immediatamente il giro del mondo arrivando perfino sulla copertina di Life Magazine. Il motivo? La Principessa di Monaco stava usando la borsa per nascondere la gravidanza dalle lenti indiscrete dei paparazzi. Tempo dopo, Hermès decide di chiamarla “Kelly”.
BIRKIN, HERMÈS
È il 1984. Su un volo Parigi-Londra si trova l’attrice e cantante britannica Jane Birkin e seduto accanto a lei c’è Jean-Louis Dumas, presidente esecutivo di Hermès. Un incontro del tutto casuale che darà vita a una delle borse più famose e ambite della storia.
Tutto accade perché la star, non sapendo chi sia l’uomo al suo fianco, dopo aver sbadatamente fatto cadere alcuni oggetti che si trovano nella sua borsa, si lamenta di non riuscire mai a trovarne una che sia pratica e adatta alle esigenze di una giovane mamma. Dumas allora, dopo averle suggerito di utilizzare un modello dotato di tasche, prende carta e penna e disegna il primo bozzetto di quella che diventerà, poi, la Birkin Hermès. Una it-bag morbida, spaziosa e capiente, a cui sono state conferite ovviamente le tasche – e il nome di un’icona.
JACKIE, GUCCI
Viene lanciata nel 1961 con l’appellativo di “Constance”, ma anche in questo caso il nome è destinato a cambiare in breve tempo. E riuscire a immaginare chi l’ha ispirato è abbastanza intuitivo: parliamo della first lady americana Jacqueline Kennedy. Una grande icona di stile che, durante gli anni ‘60, viene immortalata in tantissime occasioni mentre porta sottobraccio questa it-bag dalla caratteristica forma hobo. Jackie indossa la borsa così fedelmente – rendendola anche estremamente desiderata – che la maison fiorentina decide di darle il suo nome.
SPEEDY, LOUIS VUITTON
Molto più che un semplice bauletto rivestito da monogram, parliamo di una delle it-bag più longeve della storia. Nel 1930 viene presentata per la prima volta la borsa “Express” poi ribattezzata in “Speedy”, e in entrambi i casi questi appellativi esprimono a pieno il motivo per cui l’accessorio è stato creato: il bisogno di accontentare una clientela sempre più esigente, moderna e veloce.
Veloce come i voli aerei e i nuovi mezzi di trasporto che stanno guadagnando sempre più popolarità nella società. Infatti, la borsa si ispira a un altro modello della maison, Keepall, nata qualche anno prima, ma in questo caso le dimensioni sono più piccole permettendo una comodità maggiore, soprattutto per favorire gli spostamenti quotidiani. Una semplice borsa, diventata it-bag, simbolo di un grande cambiamento sociale.
BAGUETTE, FENDI
Una delle it-bag che più di tutte ha bucato lo schermo, diventando l’emblema di serie-tv e personaggi del mondo dello spettacolo. Tutto nasce nel 1997 per mano di Silvia Venturini Fendi, direttrice creativa degli accessori, durante gli anni della direzione creativa di Karl Lagerfeld, nella maison già dal 1965. Una borsa essenziale, dalle linee pulite e geometriche, nata per essere portata sottobraccio, come fanno i parigini, appunto, con le baguette. Infatti, è proprio questa gestualità a conferirle il nome. Anno dopo anno, riedizione dopo riedizione, la Baguette ha rappresentato l’evoluzione pop della moda dalla fine degli anni Novanta e per tutto il nuovo millennio.
CASSANDRE, SAINT LAURENT
Nel 1961, quando viene fondata la casa di moda, Yves Saint Laurent e Pierre Bergé chiedono al grafico Cassandre, nome d’arte di Adolphe Jean Marie Mouron, di progettarne il logo: parliamo del famoso monogram composto da tre lettere, “YSL”, la cui forma originaria accompagna ancora oggi l’iconografia del brand. Nato da genitori francesi in Ucraina, Cassandre è stato uno dei più grandi grafici del mondo durante il periodo tra le due guerre e il suo nome ha spesso accompagnato la storia delle grandi maison di moda. Proprio a lui, dunque, è stata intitolata la famosa it-bag, valorizzata proprio dall’iconica chiusura con logo YSL in metallo color oro.
2.55, CHANEL
Un altro modello estremamente emblematico, nonché una delle it-bag più storiche. Anche se non tutti ne sono a conoscenza, il significato del suo nome è piuttosto intuitivo: Coco Chanel ha creato la borsa nel febbraio del 1955, da qui il nome “2.55” a simboleggiare il mese e l’anno di nascita. Ben 70 anni di storia per una delle borsa che, più di tutte, ha sancito la rivoluzione della moda femminile.
Infatti, Mademoiselle Coco la crea con l’obiettivo di offrire alle donne maggiore libertà: una borsa con una comoda tracolla da portare in spalla e ben 7 tasche al suo interno per riuscire a contenere tutto – un’idea perfetta per la moda dell’epoca. Quella catena dorata e quell’effetto matelassé, così come il famoso logo dalla doppia C, ancora oggi simboli di una it-bag intramontabile.
DIANA, GUCCI
La famosa tote in pelle con manici in bamboo esce per la prima volta nel 1991, prendendo ispirazione proprio dalla borsa “Bamboo” presentata dal brand nel 1947. Ma, anche in questo caso, deve gran parte del suo successo a una donna in particolare: è di nuovo grazie a Lady Diana se possiamo parlare di it-bag.
Ricordate i famosi scatti degli anni Novanta in cui indossa biker shorts e felpe over per andare in palestra? A completare gli outfit c’è proprio questa borsa. La indossa ovunque diventando uno degli accessori distintivi del suo guardaroba. È proprio per questo motivo che nel 2021, per celebrare il 60esimo compleanno della Principessa, Alessandro Michele ha scelto di reinterpretare e ribattezzare la borsa in suo onore, “Diana”, rendendo omaggio alla donna che l’ha resa una it-bag.
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