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24 Ottobre 2025

Articolo di

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Michela Frau

La casa d’infanzia che ispirò l’universo poetico di Christian Dior

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24 Ottobre 2025

Articolo di

Michela Frau
Casa d
Coll. Ville de Granville, Flash drone

La casa d’infanzia che ispirò l’universo poetico di Christian Dior

«La mia vita, il mio stile, devono quasi tutto alla sua posizione e alla sua architettura». Poche, semplici ma sentite parole esprimono il legame e l’importanza che quella casa borghese di Granville, dai tetti a pagoda, arroccata sulle falesie normanne, ebbe nella vita personale e creativa di Christian Dior.

Sarà per la vicinanza al pittoresco paesino di Mont Saint-Michel, per la suggestiva vista sulle sue scogliere a picco sul mare del Golfo di Saint-Malo, per quelle delicate tonalità – il rosa tenue della facciata e il grigio della ghiaia circostante – o forse per quei grandi pannelli dipinti con stampe giapponesi che decoravano la scalinata fino al soffitto. Tutto ciò che rendeva magica quella che fu la sua casa d’infanzia è stato una continua e inesauribile fonte d’ispirazione per la sua poetica (e anche per chi prese le redini creative della maison da lui fondata).

Famiglia Christian Dior Granville Normandia

Come lo è stato, in maniera forse più significativa rispetto al resto, il delizioso giardino dal gusto tipico della Belle Époque, curato e ideato da sua madre Marie-Madeleine, nel quale il couturier, allora bambino, era solito passare gran parte del suo tempo, senza forse nemmeno immaginare come quei momenti lo avrebbero poi ispirato di lì a qualche anno.

Christian Dior bambino Granville Les Rhumbs casa infanzia normandia

Distese di profumato mughetto, il romantico roseto, il pergolato davanti allo stagno che lui stesso progettò all’età di quindici anni. Les Rhumbs, questo il nome che la famiglia scelse per la villa, ispirato dal mosaico in giardino che raffigurava una rosa dei venti, era un’oasi di serenità e pace, che lo stesso Dior ricreò anni dopo nel suo rifugio rurale a Le Moulin du Coudret prima, e in quello a Château de La Colle Noire poi.

Giardino Christian Dior Granville Jardin Normandia

«Ho disegnato donne-fiori, spalle morbide, vite sottili come liane e gonne ampie come corolle», disse a proposito dell’iconico New Look, svelandone l’ispirazione. Che fu la medesima per tante delle sue creazioni successive: dopo la silhouette Corolle del 1947, infatti, arrivò Tulipe nel 1953, con abiti dal corpetto aderente e la gonna che si allarga nella parte superiore. I petali, poi, e il loro sbocciare, da ispirazione per le silhouette, si sono fatti cascate di piccoli e delicati fiori (i preferiti del couturier) applicati nel delizioso abito Muguet, della collezione primavera/estate 1957, o delicate pennellate negli abiti decorati da festoni di fiori nel 1955.

Al legame viscerale di Monsieur Dior con il giardino della sua infanzia, a cui si deve la genesi di numerosi preziosi abiti e altrettante fragranze, è oggi dedicata la mostra Dior, Jardins Enchanteurs, che dallo scorso aprile e fino al 2 novembre occupa i tre piani della villa, nel tempo divenuta il Musée Christian Dior, e quindi location prediletta per le diverse decine di mostre che, dal 1997, celebrano il talento creativo dello stilista.

Casa d

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