Lo spettacolare ristorante che galleggia sul mare
FOOD & BEVERAGE
2 Novembre 2025
Articolo di
Valentina AlfaranoLo spettacolare ristorante che galleggia sul mare
Tra i fiordi dell’Hardangerfjord, in Norvegia, dove il mare incontra i ghiacciai e la luce che si riflette sull’acqua crea forme mutevoli, galleggia una sfera d’acciaio che sembra arrivare dal futuro: al suo interno si trova Iris, ristorante galleggiante in mezzo al mare che fonde arte, architettura e sostenibilità in un’unica esperienza sensoriale; qui il design diventa linguaggio, racconta il legame ancestrale tra uomo e oceano e invita a ripensare il modo in cui il cibo nasce, viene cucinato e condiviso.
Iris sorge all’interno di Salmon Eye, un’installazione galleggiante progettata dallo studio danese Kvorning Design per Eide Fjordbruk, azienda norvegese di acquacoltura nota per il suo impegno nella produzione di salmone a impatto zero e nelle pratiche di pesca responsabile. La struttura, sviluppata su quattro livelli – uno dei quali sommerso – è rivestita da oltre 9.000 scaglie in acciaio inossidabile che riflettono la luce del fiordo e cambiano tonalità con il cielo, mentre la forma ellissoidale richiama un occhio di salmone, simbolo della visione sostenibile e della connessione con l’ambiente marino alla base del progetto.
Il complesso, che pesa più di 1.250 tonnellate, ospita non solo il ristorante ma anche un centro espositivo multisensoriale dedicato alla vita marina e alla ricerca alimentare del futuro. Mostre interattive, installazioni e percorsi didattici raccontano l’equilibrio tra tecnologia e natura, dando vita a un’architettura che respira con l’acqua, un laboratorio galleggiante che si trasforma in spazio gastronomico.
Se l’esterno rappresenta la forza e la modernità dell’acciaio, gli interni, curati da Norm Architects, rivelano l’anima più intima del luogo: il legno di noce, le forme organiche e la luce soffusa creano un equilibrio di calore e armonia, un rifugio tattile e sensoriale in contrasto con la freddezza nordica dell’acqua e del metallo; ogni arredo è stato progettato su misura, dalle lampade portatili ai tappeti, dalle superfici curve alle postazioni di servizio integrate nell’architettura, in un dialogo costante tra materia, luce e paesaggio. La spazialità fluida e raccolta accompagna gli ospiti in un percorso che si apre gradualmente: è il trionfo della semplicità materica, che trasforma l’esperienza gastronomica in un gesto di contemplazione e ascolto.
A guidare la cucina del ristorante, insignito di una stella Michelin, è la chef danese Anika Madsen, poco più che trentenne, cresciuta nella scena gastronomica di Copenhagen, tra i ristoranti Roxie e Fasangården. Il suo menu degustazione da diciotto portate è un manifesto culinario che intreccia etica, sperimentazione e rispetto per la natura: alghe, funghi, insetti e lieviti convivono con selvaggina, latte di capra e salmone norvegese carbon neutral. Il prezzo dell’esperienza è di circa 3.200 corone norvegesi (285 euro), con abbinamento di vini o bevande analcoliche a partire da 1.500 fino a 2.500 corone.
L’esperienza dura circa sei ore e comincia già in barca, con un viaggio attraverso il fiordo fino alla sfera galleggiante. Una volta a bordo, gli ospiti assistono a una proiezione subacquea dedicata alle sfide ambientali e alla rigenerazione marina, prima di accomodarsi a tavola, dove il mare diventa ingrediente, visione e responsabilità.
Iris vuole essere un luogo in cui il lusso coincide con la consapevolezza, e dove la bellezza del design diventa strumento di dialogo con la natura. Nel silenzio del fiordo, ogni dettaglio sembra ricordare che il futuro dell’alta cucina, e forse del pianeta, nasce proprio qui: sull’acqua, dentro un occhio che guarda il mondo da un’altra prospettiva.
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