Come sono prodotte le Tabi di Margiela
FOOTWEAR
31 Ottobre 2025
Articolo di
Michela Frau
Come sono prodotte le Tabi di Margiela
Undici sono gli artigiani necessari alla realizzazione di un paio di Tabi firmate Maison Margiela. Quattro le ore richieste per la preparazione della base, a cui segue poi la creazione dello stampo, tagliato da un blocco di legno, quindi cucito e assemblato a mano. Un elaborato procedimento, impossibile da industrializzare, realizzato a mano in tutte le sue fasi dagli artigiani, ciascuno con una propria competenza specifica. Ora, questo susseguirsi di preziosi gesti che dal 1989, anno di debutto in passerella, si celano dietro all’iconico modello ispirato ai tradizionali calzari giapponesi, è raccontato da un cortometraggio: A Tabi Film.
Tra simbolismo, immagini di repertorio e camici bianchi che minuziosamente curano ogni dettaglio, il film girato dal regista Yuri Ancarani ripercorre il percorso delle Tabi, divenute nel tempo oggetto di culto. Tanto che la maison, oggi parte del gruppo OTB, lo ha reso un oggetto da collezione introducendo la serie Tabi Collector’s, che ogni anno proporrà un’edizione speciale e limitata delle calzature dalla punta divisa. Le Tabi Broken Mirror Embroidery rappresentano il primo capitolo di questo nuovo progetto.
Ricoperte da una cascata di 8.000 perline di vetro, paillettes e decorazioni metalliche, ricamate a mano sulla tomaia, le 25 paia di calzature attualmente esposte in selezionati negozi celebrano la tecnica del Broken Mirror, introdotta per la prima volta nella collezione Artisanal A/I 2015. Un rivestimento argentato viene così applicato alla pelle delle Tabi, che poi si screpola man mano che lo “specchio”, realizzato con frammenti metallici tagliati a laser, si rompe, così da ottenere l’effetto used tipico di uno specchio rotto, i cui bordi vengono ossidati dal passare del tempo. Il tutto è infine impreziosito da ricami in perline trasparenti che ne accentuano l’effetto.
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