Quando la classe di Hermès incontrò la potenza di Bugatti
MOTORS
14 Novembre 2025
Articolo di
Valentina AlfaranoQuando la classe di Hermès incontrò la potenza di Bugatti
Ci sono incontri che trascendono il tempo: momenti in cui linguaggi diversi si riconoscono nella stessa idea di perfezione. È da questa alchimia che prende forma la Bugatti Chiron Hermès, un esemplare unico al mondo, concepito come ponte tra la potenza visionaria di Bugatti e la grazia artigianale di Hermès. Presentata nel 2019 dopo oltre quattro anni di collaborazione tra Molsheim e Parigi, la supercar commissionata dal collezionista californiano Manny Khoshbin è una creazione su misura che ridefinisce il significato del lusso contemporaneo: un lusso che scolpisce la propria identità nel dettaglio, pur senza ostentare nulla.
Non è la prima volta che le due case di lusso francesi si incontrano. Agli inizi del Novecento, Ettore Bugatti commissionò selle e altre finiture in pelle a Émile-Maurice Hermès, nipote del fondatore Thierry Hermès, e la pelle dell’azienda apparve in seguito sulle auto da corsa Bugatti negli anni Venti. Nel 2008, la casa di Molsheim ha reso omaggio al duraturo rapporto con la “Bugatti Veyron Fbg par Hermès”, associando le proprie prestazioni tecniche alla maestria artigianale della maison parigina. Per creare questa Chiron fuori da ogni catalogo, Hermès e Bugatti hanno riattivato quel dialogo antico, trasformandolo in un laboratorio di eleganza e potenza. Il risultato è una vettura che porta l’anima equestre del marchio Hermès dentro l’universo delle hypercar, fondendo heritage, esclusività e visione.
Per l’imprenditore americano, già proprietario di diverse Bugatti, nessuna versione di serie era abbastanza esclusiva – nemmeno la Super Sport 300+ prodotta in soli 30 esemplari. Da qui la scelta di realizzare una one-off irripetibile, un’auto concepita per essere al tempo stesso opera d’arte e macchina perfetta.
Tutto, nella Bugatti Chiron Hermès, è pensato come un abito su misura. La carrozzeria è interamente rivestita nella tonalità “Craie”, il bianco gessato che ha reso celebri le borse Birkin e Kelly. Una scelta monocromatica radicale che avvolge ogni elemento, dalle ruote ai paraurti, dalle griglie alle prese d’aria; questo crea una continuità materica quasi scultorea. Solo le pinze dei freni, in un deciso “Italian Red”, interrompono l’armonia per ricordare la natura selvaggia del suo motore W16 da 1500 cavalli. Osservando da vicino la Bugatti Chiron Hermès è evidente quanto ogni dettaglio sia unico. Il paraurti posteriore, le coperture a rete, le finiture e i cerchi in lega Bugatti Classique sono rifiniti nello stesso tono “Craie”, mentre la griglia a ferro di cavallo porta il monogramma “H” di Hermès, e il celebre motivo “Courbettes” con i cavalli rampanti disegnati a mano, decora la parte inferiore dell’alettone posteriore. È un richiamo alla forza dinamica dell’auto e al mondo equestre da cui la maison trae la sua identità.
Khoshbin ha scelto il tetto in vetro “Sky View”, con due pannelli fissi che illuminano l’abitacolo, mentre il vano motore a vista e i battitacco in alluminio rivelano l’anima meccanica del bolide.
La manifattura raggiunge la sua espressione più pura all’interno del veicolo. Pelli e cashmere Hermès rivestono sedili, plancia e portiere, mentre il motivo “Courbettes” torna anche sulla console centrale, sui pannelli porta e sul vassoio interno, trasformando ogni superficie in un gesto artigianale.
Quasi tutti i materiali sono realizzati da Hermès: la pelle “Craie” domina sedili, tetto e pannelli posteriori, mentre la pelle “Écru”, sviluppata da Bugatti, riveste la console e il cruscotto, assicurando la conformità alle più severe normative di sicurezza senza rinunciare alla morbidezza tattile. I tappetini sono finiti in “Beige”, a completare una palette calda, monocorde e assoluta. Tutto ciò rende la Bugatti Chiron Hermès un simbolo del collezionismo estremo, una scultura in movimento destinata a sopravvivere alle mode.
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