I bozzetti degli stilisti? La moda è arte
STYLE
6 Marzo 2025
Articolo di
Camilla Bordoni
I bozzetti degli stilisti? La moda è arte
Alcuni tratti veloci di inchiostro nero su carta, qualche pennellata di colore, una figura semplificata ma ideale; questo è quello che potreste vedere nei bozzetti, i disegni fatti a mano dai designers che contengono la nascita di un abito nella sua forma concettuale, prima di prendere vita tra le mani dei sarti. Perché questi sketches sono così importanti? Intanto, questi schizzi sono molto più che un insieme di linee preparatorie dal momento che rappresentano la prima espressione visiva di un’idea dello stilista, l’incipit di un racconto che successivamente verrà messo su stoffa.
E poi c’è da considerarne il valore poiché, in un’epoca in cui la moda è sempre più digitale, il disegno a mano resta una delle forme più pure di creatività, rimanendo il linguaggio visivo per eccellenza che permette ai designers di trasformare un’intuizione in un’opera d’arte da indossare.
Quindi che si può dire dei bozzetti? Oltre a racchiudere l’essenza stilistica e la visione estetica di un creativo, come una fotografia queste illustrazioni immortalano l’istante dell’estro rivelando più di quanto non faccia il capo finito.
Pari a un abito “one of a kind”, sono pezzi unici il più delle volte firmati (of course) e proprio per questo alcuni acquisiscono un valore straordinario nel tempo, diventando oggetti da collezione da battere all’asta come autentiche reliquie del fashion system. Un esempio? Basta citare i bozzetti di Alexander McQueen recentemente venduti per 20.000 sterline, o tutti i “sell events” organizzati da Sotheby’s dedicati allo storico couturier Karl Lagerfeld, in cui alcuni contemplavano, tra gli oggetti personali del kaiser, anche le illustrazioni di moda da lui realizzate.
Tirando le somme, da Daniel Roseberry a Giorgio Armani, passando per Yves Saint Laurent e Christian Dior, gli stilisti hanno lasciato dietro di sé non solo capi memorabili, ma anche bozzetti che raccontano il dietro le quinte della creazione. D’altronde un ulteriore fattore che rende sacri questi schizzi consiste nel fatto che sono un atto di testimonianza, un materiale d’archivio prezioso e meritevole, talvolta, di essere messo in bella vista sotto gli occhi di tutti.
Non a caso Jennifer Lopez pare abbia scelto di decorare la sua cabina armadio con i disegni degli abiti iconici che ha indossato in occasioni particolari e irripetibili. Guardaroba di J.Lo a parte, è chiaro però che i bozzetti non siano solo dei pezzi di carta quanto più l’anima di un’idea. È vero, non tutti sono celebri allo stesso modo, ma tutti sono quadretti che rendono il glamour eterno. Ora è tempo di rinfrescarvi la memoria, ecco alcuni degli sketches che meriterebbero un’esposizione permanente.
Karl Lagerfeld per Chanel Haute Couture 2017
Yves Saint Laurent per la collezione fall-winter 1977
Jean Paul Gautier per il tour Blond Ambition di Madonna nel 1989
John Galliano per Zendaya in Maison Margiela al Met Gala 2024
Giorgio Armani per il look di Demi Moore agli Oscar 2025
Christian Dior per la collezione Spring/Summer 1947
Valentino Garavani per Violetta nell’opera “La Traviata”
Oliver Rousteing per il Renaissance World tour di Beyoncé
Daniel Roseberry per la Couture Autumn/Winter 2020 di Schiaparelli
Giorgio Armani per Leonardo DiCaprio in “The Wolf of Wall Street”
Alexander McQueen 1990-2001
Alessandro Michele per il Rebel Heart Tour di Madonna
Miuccia Prada disegna un look Miu Miu per “Il grande Gatsby”
Anthony Vaccarello per Saint Laurent Spring/Summer 2024
Dolce&Gabbana per Achille Lauro nella prima serata di Sanremo 2025
Rick Owens per la collezione Spring 2011
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