Al di là delle passerelle e delle collezioni che gli hanno assicurato un posto nella storia della moda, Gianni Versace ha sempre trovato modi diversi per esprimer il valore che indubbiamente gli stava più a cuore: la bellezza. Un valore poco astratto, nella sua visione, e tanto concreto, da modellare secondo il proprio gusto e da rendere parte integrante del quotidiano.

I luoghi abitati dallo stilista, in particolare, sono stati dei veri e propri riflessi della sua immaginazione, raccontando ciascuno in maniera diversa una sfumatura del suo universo estetico e delle sue ispirazioni. Dallo storico appartamento milanese di Via Gesù, impreziosito dalle opere di Picasso, alla townhouse nell’Upper East Side di Manhattan, con i suoi soffitti in stile barocco. Senza ovviamente dimenticare l’iconica Casa Casuarina di Miami, forse la proprietà maggiormente legata al nome Versace nell’immaginario comune.

Meno chiacchierata ma altrettanto simbolica è invece Villa Fontanelle, la residenza di Gianni Versace a Moltrasio, affacciata sulle acque del Lago di Como. Un luogo di ritiro tranquillo e appartato, che accolse il designer a periodi alterni dall’inizio degli anni Ottanta fino alla sua scomparsa.

Costruita a metà Ottocento per volere dell’inglese Lord Charles Currie, la villa cambiò proprietà diverse volte nel corso della sua storia, passando anche tra le mani di Antonio Besana, amico del compositore Giuseppe Verdi. Fu alla fine degli anni Settanta che Versace, giunto a Como per acquistare delle sete, rimase affascinato dalla quiete e dalla bellezza delle sponde lariane: da lì la decisione di acquistare una casa tutta sua, che potesse diventare un rifugio personale e creativo.

Rilevata nel 1977, quando si trovava in condizioni di estremo abbandono, Villa Fontanelle fu dunque oggetto di un’importante opera di restauro curata da Gianni in persona, che nel corso di tre anni la riportò al suo splendore Ottocentesco. In aggiunta, i lavori valorizzarono la proprietà rinvigorendo i tre acri di giardini ornamentali, ridisegnati con l’aiuto dello storico dell’arte e giardiniere inglese Roy Strong. A questi si aggiunsero poi tre cottage, un campo da tennis, un ormeggio privato e una passeggiata verso il lago lunga circa 800 metri.

Ovviamente lo stilista italiano portò nella sua nuova dimora lo stesso gusto che contraddistingueva sia le sue creazioni, che le sua altre abitazioni. Le stanze della villa furono infatti impreziosite con marmi, fregi dorati, ornamenti in madreperla e malachite, capitelli, boiserie intagliate e sete moiré. A completare l’insieme, una preziosa collezione di statue greche e romane, dipinti a olio e opere d’arte selezionate con lo sguardo colto e teatrale di Versace. Uno scenario che, nel corso degli anni, accolse personaggi del calibro di Madonna, Elton John, Prince, Sting e Lady Diana, che spesso erano ospiti del designer sulle sponde del Lago di Como.

Dopo la scomparsa del designer, Villa Fontanelle rimase disabitata per circa un decennio, eccezion fatta per un’illustre parentesi nel 2001, quando Jennifer Lopez e Chris Judd scelsero di trascorrervi la loro luna di miele. Nel 2008, poi, la proprietà venne acquistata dal magnate russo della ristorazione Arkady Novikov, che spese 33 milioni di euro per aggiudicarsela.

Poco dopo, la maggior parte degli arredi e delle opere d’arte custoditi nella villa venne messa all’asta da Sotheby’s, attirando l’interesse dei più importanti collezionisti internazionali. Tra i pezzi più ambiti, un calco in gesso dei Pugili di Canova, che un tempo decorava la camera da letto di Versace, fu venduto per 433.250 sterline, mentre due librerie in legno di ciliegio provenienti dalla biblioteca di Palazzo Borghese furono battute rispettivamente per 600.000 e 480.000 sterline.