La moda è nata per essere un sogno e forse anche questa è la convinzione di Daniel Roseberry che con Schiaparelli ieri ha aperto in grande stile la settimana dell’haute couture parigina seducendo il parterre iper vip in due modi. Il primo, portando in passerella una collezione, la Fall/Winter 2025, che ha preannunciato già dal first look un cambiamento di marcia, un nuovo design. Il secondo, ammaliando e catturando l’attenzione del front row (e dei social) con un abito del tutto surrealista indossato dalla top Jeanne Cadieu. Cosa aveva di tanto particolare la silhouette in questione? In primis un cuore prezioso che batteva, letteralmente.

Di certo il designer non è la prima volta che stupisce mostrando in pedana creazioni immaginifiche che strizzano l’occhio sia all’eredità della fondatrice Elsa Schiaparelli, sia al patrimonio artistico del genio Salvador Dalí. Questa volta però sembra averlo voluto fare con un lirismo particolare, facendo dialogare l’architettonico con la poeticità, il femminile con il fetish, il glamour superficiale della moda con la potenza del corpo di donna. Ed qui che Roseberry ha colpito. Proprio con quel dress rosso rubino che sembra invertito per forme e che ora sta facendo il giro del web.

Come il calco di una scultura, è il retro del look a farsi notare dove i seni, il solco del ventre e l’ombelico sembrano creare una doppia anima tra abito e modella. Ma a conquistare è più che altro lo scollo, punto in cui un collier purpureo brilla insieme a un cuore che pulsa meccanicamente e che si ispira a un’opera, The Royal Heart, ideata su commissione di Dalí al gioielliere Carlos Alemany nel 1953.

L’ensemble è teatrale e citazionistico a tal punto da inserirsi magistralmente all’interno di questa collezione alta moda dal titolo “Back to the Future”, che riflette molto sul passato ma sfumandone i contorni. Così c’è chi ha visto in quest’abito rosso acceso, oltre al legame Elsa Schiaparelli-Salvador Dalì, un vago riferimento ad un’altra creazione couture della griffe risalente alla Fall 2014, quella di un vestito midi nero con (ancora) un cuore tempestato di pietre preziose che veniva trafitto da frecce. Gli stessi cristalli che anni più tardi ricoprirono il corpo della special guest Doja Cat durante la fashion week parigina del 2023.

Insomma, Roseberry sa come emozionare e più di tutto sa come diluire il passaggio del tempo, misurando e dosando attentamente la novità con la tradizione. Rassicurando in un certo modo il fashion system con i codici iconici e l’heritage della casa, ma contemporaneamente stupendolo con tocchi da maestro che sembrano altro rispetto ai precedenti lavori. Gli elementi distintivi come serrature, occhi, conchiglie, infatti, ci sono tutti ma si fanno più celebrali per lasciar spazio a una narrazione contemporanea, fatta di un tocco di rosso e tanto nero e argento. L’eccessivo lascia il posto all’essenziale. Perché in questa collezione tutto è reinterpretato, come tutto è ereditato.