Simbolo della tradizione gastronomica napoletana e italiana per eccellenza, da tempo la pizza ha superato i confini regionali e nazionali per affermarsi come una delle espressioni culinarie più versatili e amate al mondo. Negli ultimi anni, tuttavia, questo iconico prodotto — nato come un piatto estremamente semplice — ha vissuto una profonda trasformazione: tra impasti a lunga lievitazione, farine selezionate, topping ricercati e contaminazioni creative, la pizza è entrata a pieno titolo nell’universo dell’alta ristorazione, pur non perdendo il suo spirito conviviale.

In questo panorama in continua evoluzione, la guida 50 Top Pizza si conferma uno dei punti di riferimento più autorevoli del settore, tracciando ogni anno una mappa delle eccellenze che meglio interpretano il presente e il futuro di questa arte. L’edizione 2025 dell’annuale classifica, svelata martedì 15 luglio al Teatro Manzoni di Milano, ha dunque incoronato I Masanielli di Francesco Martucci come miglior pizzeria d’Italia per il settimo anno consecutivo, confermando le votazioni dei recenti The Best Pizza Awards che nelle scorse settimane avevano eletto proprio Martucci come miglior pizzaiolo dello Stivale.

Situata a Caserta, I Masanielli continua a distinguersi per l’approccio innovativo del suo pizzaiolo, che combina ingredienti di primissima qualità con tecniche da alta cucina: sottovuoto, liofilizzazione, essiccazione e utilizzo di forni specializzati, capaci di raggiungere temperature estreme. Proprio l’attenzione maniacale alle cotture è uno degli aspetti chiave del lavoro di Martucci, che ha introdotto un metodo basato su tre diverse temperature e tipologie — vapore a 100 gradi, frittura a 180 gradi e cottura al forno a 400 gradi — per ottenere consistenze e sviluppi aromatici unici, calibrati in base alla tipologia di impasto e al topping.

Tornando alla 50 Top Pizza 2025, al secondo posto si conferma la pizzeria Confine di Milano, guidata dal pizzaiolo Francesco Capece e dal sommelier Mario Ventura. Il locale, che lo scorso anno aveva portato per la prima volta la città della Madonnina sul podio, è apprezzato per i suoi fritti e per gli elaborati percorsi di degustazione, sapientemente abbinati a una selezione di circa 400 vini. Medaglia d’argento ex aequo va all’indirizzo napoletano di Diego Vitagliano, che lo scorso anno condivideva la vetta con I Masanielli. La sua catena rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nella scena pizzaiola partenopea, ed è rinomata per la profonda attenzione alla tradizione. Chiude invece il podio Seu Pizza Illuminati, a Roma, dove Pier Daniele Seu propone un impasto soffice ma con una piacevole nota croccante, arricchito da topping elaborati secondo il suo inconfondibile “approccio da chef”.

In generale, la Campania si conferma la regione più rappresentata, con ben cinque indirizzi in classifica. Tuttavia, la presenza del Nord e del Centro Italia continua a crescere e oggi arriva a coprire la metà delle prime dieci posizioni, a conferma di una geografia della pizza d’eccellenza sempre più articolata e diffusa lungo tutta la Penisola. A completare la Top 10 troviamo infatti I Tigli (San Bonifacio, Veneto), Cambia-Menti di Ciccio Vitiello (Caserta, Campania), 50 Kalò (Napoli, Campania), Dry Milano (Milano, Lombardia), La Cascina dei Sapori (Rezzato, Lombardia) e La Notizia (Napoli, Campania) e Sestogusto (Torino, Piemonte).

Quest’ultima insegna, in particolare, porta per la prima volta la città sabauda e il Piemonte tra le prime dieci classificate. Il progetto di Massimiliano Prete, fondato su un’impostazione gourmet e sulle iconiche pizze a spicchi, si distingue per l’uso di impasti ad alta idratazione, giochi di consistenza, lunghe fermentazioni e farciture concepite come veri e propri piatti di cucina, apprezzate da nomi di spicco dell’alta gastronomia come Albert Adrià e Gabriele Bonci.