Dentro l’Oasi Zegna, dove la natura rappresenta un patrimonio culturale
STYLE
28 Luglio 2025
Articolo di
Dario Simonetti
Dentro l’Oasi Zegna, dove la natura rappresenta un patrimonio culturale
Non tutti lo sanno, ma la storia ultrasecolare di Zegna affonda le sue radici in un profondo interesse per l’ambiente. Non solo per la lana che, fin dal 1910, l’azienda fondata da Ermenegildo Zegna trasformava con maestria a Trivero Valdilana, in provincia di Biella, ma per una visione più ampia che l’imprenditore seppe coltivare con lungimiranza: quella di un’impresa capace di crescere in armonia con la natura, restituendo al territorio parte della ricchezza che ne traeva.
Già negli anni Trenta, dopo essersi affermato con il suo lanificio tra i principali nomi dell’industria italiana, Zegna trasformò la sua ambizione in azione concreta, piantando 500.000 conifere attorno a Trivero come parte di un vasto progetto di riforestazione. Nel 1938, poi, il cosiddetto “Pensiero Verde” dell’imprenditore proseguì con la costruzione della Panoramica Zegna, un tracciato di 26 chilometri pensato per rendere accessibile a tutti la bellezza delle Alpi Biellesi.
Fu proprio attorno a quest’asse che, nel 1993, quello stesso spirito si evolse nel progetto dell’Oasi Zegna: un’area naturale protetta che oggi si estende per circa 100 chilometri quadrati tra Trivero Valdilana e la Valle Cervo, coprendo 1.420 ettari di bosco, pascoli d’alta quota, sentieri, scorci panoramici sulla Pianura Padana e vedute sull’arco alpino. L’obiettivo era quello di proteggere e valorizzare l’area, incentivando una presenza consapevole dell’uomo in montagna e promuovendo al contempo la cultura della sostenibilità e dell’educazione ambientale.
Accessibile gratuitamente tutti i giorni dell’anno, l‘Oasi offre la possibilità di praticare trekking, bike, Forest Bathing, passeggiate nella natura, visite culturali, degustazioni e attività di relax, tra le altre cose. Un’esperienza completa ed immersiva, aperta a tutti e pensata per riscoprire il legame con l’ambiente tramite un contatto autentico con il paesaggio.
Lo spirito di mecenatismo ambientale che portò alla nascita dell’Oasi Zegna rappresentava un qualcosa di profondamente innovativo per l’epoca, soprattutto nel panorama imprenditoriale italiano. L’idea che un’azienda dovesse farsi carico della tutela del territorio — non solo per fini produttivi, ma per una responsabilità culturale e sociale — anticipava di decenni quello che oggi è l’importantissimo e ampiamente discusso linguaggio della sostenibilità.
Un approccio che, nel tempo, ha ricevuto importanti riconoscimenti. Nel 2014, ad esempio, l’Oasi ha ottenuto il patrocinio del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), diventando il primo esempio di bene privato inserito in un percorso di valorizzazione paesaggistica. Nel 2022, invece, l’area è stata insignita della certificazione internazionale FSC per la gestione forestale e i servizi ecosistemici per la comunità.
Oggi, quella stessa visione ambientale prosegue oltre i confini dell’Oasi e quelli nazionali, proiettandosi anche oltreoceano con l’ambizioso progetto delle “Oasi Zegna Global Initiatives”, che quest’anno sbarca anche ad Aspen, in Colorado. Attraverso la collaborazione con comunità locali, istituzioni e organizzazioni ambientali, l’iniziativa punta a rigenerare gli ecosistemi, tutelare la biodiversità e promuovere un nuovo concetto di lusso fondato sulla cura, sull’impatto positivo e su una prospettiva a lungo termine. Dopo aver già riqualificato con successo aree verdi urbane a Milano, Boston e Palm Beach, dunque, Zegna estende ancora una volta il proprio impegno globale verso la natura, la comunità e un progresso responsabile.
advertising
advertising
