A Nizza c’è un ristorante sospeso sul mare
FOOD & BEVERAGE
18 Agosto 2025
Articolo di
Eleonora Sergi
A Nizza c’è un ristorante sospeso sul mare
Sospeso tra cielo e mare, Le Plongeoir, a Nizza, racconta la magia della Costa Azzurra. Il sito, alla fine del XIX secolo, ospitava il celebre Restaurant La Réserve, noto per la riserva di ostriche e crostacei alla base della facciata, collegata direttamente al mare, da cui il complesso prese il nome. La sua storia inizia nel 1883, quando su questa piattaforma si issava infatti un’imponente imbarcazione in legno trasformata in caffè panoramico. Negli anni successivi, al posto dello scafo, arrivò un trampolino da tuffi, icona di un’epoca di villeggiature aristocratiche e fotografia in bianco e nero.
Nel tempo, la struttura subì alterne vicende, fino a quando l’architetto René Livieri diede nuova vita al luogo, creando la prima versione di quello che oggi conosciamo come Le Plongeoir. Dopo decenni di progressivo deterioramento, l’attuale reincarnazione è frutto della visione di Yann Priout, giovane architetto di Mandelieu, che ha curato meticolosamente i lavori per tre anni, rispettando storia e fascino naturale del sito.
Il ristorante si sviluppa in tre ambienti distinti, ognuno con un carattere unico. Dietro le grandi vetrate, mare entra come un ospite discreto. Le Rocher è la prima sala di Le Plongeoir. È un rifugio caldo e raccolto, una sala intima sospesa sulle rocce. Sotto la pergola a lame bianche orientabili, le ombre si disegnano geometriche sul pavimento in teck, mentre i tavoli — essenziali e raffinati — si aprono a un panorama sconfinato. Tepore e protezione si fondono con la vista sul mare agitato, restituendo un’esperienza autentica e avvolgente.
Il cuore pulsante del ristorante, situato su Boulevard Franck Pilatte, è la piattaforma all’aperto sospesa sul mare, con capienza massima di 40 persone. Qui i tavoli sporgono quasi a lambire le onde, mentre il profilo della Costa Azzurra si distende all’orizzonte. La tensostruttura leggera e aperta ai lati, ma ingegnosamente progettata, protegge i tavoli dal vento marino, lasciando percepire solo l’afrore del mare. A pochi metri dalla terraferma, le navi sembrano dirigersi verso gli ospiti per poi virare con calma verso il porto.
In alto, come un frammento di memoria sospeso nel tempo, il trampolino storico che dà il nome al ristorante si erge ancora, trasformato in una struttura scenografica che racconta un’epoca di tuffi eleganti e vacanze in stile Belle Époque. È un elemento dal richiamo visivo unico. Oggi non ci si lancia più, ma il solo vederlo, proteso verso il vuoto, basta a incorniciare un set naturale senza eguali.
Infine, più in basso, a filo d’acqua, troviamo il Viviers Lounge Bar, lo spazio più versatile e informale del ristorante. Qui l’esperienza si fa più distesa e conviviale, pur rimanendo avvolta dall’incanto del panorama circostante. Il bar accompagna questa esperienza sensoriale con piatti freschi e leggeri, pensati per valorizzare i prodotti locali senza distogliere dall’incanto visivo.
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