La campagna di Stone Island tra gli squali in fondo al mare
STYLE
21 Agosto 2025
Articolo di
Eleonora SergiLa campagna di Stone Island tra gli squali in fondo al mare
Stone Island ha scelto il fondale marino come scenario per il quarto capitolo della sua Navigation Series, progetto visivo che dal 2023 racconta l’identità del brand attraverso scenari estremi e simboli di orientamento. Firmata dal fotografo e film-maker Liam MacRae, la nuova campagna, Under the Radar, è stata scattata al largo delle Bahamas con il supporto di una dive crew specializzata nell’avvistamento di squali.
Anche nei capitoli precedenti, la Rosa dei Venti, simbolo del brand per eccellenza, era comparsa in
contesti al limite: sospesa nei cieli in mezzo agli elicotteri, proiettata sui deserti illuminati da fari e
cani guida, incisa sulle ruote di veicoli all-terrain lanciati in mezzo a neve e fango. In questo nuovo episodio, lo stemma si trasforma in un circolo di pietra immerso sul fondo dell’oceano, eco scultoreo che diventa il fulcro della scena, sorvegliato da squali e rivelato dall’occhio di un sonar.
Il richiamo all’eredità di Massimo Osti è, oltre che tangibile, esplicitamente dichiarato. Fondatore di Stone Island e pioniere del design tessile italiano, Osti ha introdotto un approccio ingegneristico al menswear, fondato sulla ricerca di materiali e soluzioni mai sperimentate prima. In un’epoca in cui l’abbigliamento era diviso in compartimenti rigidi — formale, militare, sportivo — ha scelto di contaminare i linguaggi, convinto che l’innovazione scaturisca dall’interfaccia tra mondi apparentemente distanti. Under the Radar sembra attingere direttamente da questa visione; trasporta infatti la funzionalità in un territorio inaspettato come quello del fondale marino, laddove esplorazione e sopravvivenza dipendono da strumenti di precisione.
Il fotografo Liam MacRae, che nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti e brand del calibro di Kaytranada, Veneda Carter e NOCTA, qui riesce a trasformare la legacy storica del marchio in un lungo filo conduttore visivo. La sua esperienza emerge nella capacità di costruire immagini potenti e minuziose, con il logo che, catturato dall’obiettivo, riflette la luce sottomarina fino a diventare cuore pulsante della composizione. La scelta stessa di posizionare la scultura sul fondale marino aggiunge una dimensione di mistero e scoperta, rendendo l’emblema del brand un faro di orientamento anche nei luoghi meno convenzionali.
Con questa installazione, la Navigation Series consolida il suo ruolo di racconto per dittici visivi intrapreso da Stone Island: un viaggio che non si limita a mostrare capi, ma che restituisce la spinta pionieristica di Massimo Osti verso nuove geografie, portando il marchio a confrontarsi con orizzonti sempre più inediti
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