Protetta da un’insenatura del Lario, Villa Pliniana emerge come sospesa tra acqua e roccia: il lago riflette la sua facciata rinascimentale, mentre la vegetazione cala dalle scogliere come un sipario naturale. Osservarla dal largo significa assistere a un incontro magnetico tra architettura e paesaggio, in un contesto intriso di suggestione.

Oggi la dimora, di proprietà del marchio Sereno Hotels, unisce all’eredità storica un’ospitalità d’eccellenza, confermandosi tra le destinazioni di lusso più ambite del territorio. Proprio qui, negli ultimi giorni, ha scelto di fermarsi Drake, superstar canadese e una delle voci più influenti della scena musicale mondiale. Dopo aver calcato per la prima volta un palco italiano, con due serate sold out all’Unipol Forum di Assago cariche di energia e produzione spettacolare, il rapper ha scelto la quiete della Pliniana come rifugio privato, rivelando la sua permanenza nella villa attraverso alcuni scatti condivisi sui social.

Villa Pliniana deve la sua identità a una sorgente intermittente che sgorga nel complesso e che da secoli affascina studiosi e viaggiatori. Alimentata da un sistema carsico sotterraneo, funziona come un grande sifone: l’acqua si accumula in una cavità ipogea, trabocca fino a riversarsi nel lago, poi si arresta per tornare a scorrere in un ciclo continuo di pieni e vuoti.

Il fenomeno fu descritto da Plinio il Vecchio e ricordato da Plinio il Giovane, mentre Leonardo da Vinci lo studiò con curiosità scientifica. Quando il conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, edificò la villa nel 1573, scelse di incorniciare la sorgente, rendendola parte integrante dell’architettura. Nei secoli la dimora alternò fasti e abbandoni, ma il fascino della sua posizione isolata e dello scenario naturale è rimasto intatto.

Nei secoli la villa ha accolto un pantheon di figure celebri. Percy Bysshe Shelley ne celebrò la vista come una delle più sorprendenti, Gioacchino Rossini vi compose pagine del Tancredi e Napoleone Bonaparte è ricordato per le sue partite al biliardo (si dice) ancora custodito nella dimora.
Il legame con le arti si rinnovò nel Novecento, quando Antonio Fogazzaro ambientò qui il romanzo Malombra, poi trasposto nel film di Mario Soldati. A frequentarla furono anche Byron, Foscolo, Stendhal, Liszt, Bellini, oltre a scienziati come Volta e Spallanzani e sovrani come Giuseppe II d’Austria e Margherita di Savoia. Inserita nel circuito del Grand Tour, la Pliniana si affermò come tappa imprescindibile per l’aristocrazia e gli intellettuali europei.

Sotto la gestione di Sereno Hotels, proprietario de Il Sereno, la villa si estende su oltre sedici acri di parco privato affacciati sul lago. Offre diciotto camere da letto distribuite in edifici storici, per un’esperienza sospesa tra l’intimità di una dimora privata e i servizi di un hotel a cinque stelle. Nel 2024 la villa è stata eccezionalmente aperta al pubblico con una visita organizzata dal FAI di Como, in collaborazione con Sereno Hotels.

Gli ospiti possono accedere a una spa con piscina interna, sauna e bagno turco, mentre l’atmosfera rinascimentale si intreccia con comfort contemporanei: Wi-Fi a banda larga, illuminazione sensoriale, aria condizionata e tecnologie avanzate. La villa dispone inoltre di eliporto e molo privato, giardini storici percorribili in golf cart, e un team dedicato, con chef personale, maggiordomo, concierge, per un’ospitalità su misura.

Il risultato è un equilibrio raro: la grandezza architettonica di una villa rinascimentale che ha attraversato i secoli e la raffinatezza di un rifugio privato. Lo dimostra la scelta recente di Drake, che ha trovato in queste mura cinquecentesche il suo rifugio italiano tra un concerto e l’altro. Dalle note di Rossini ai versi di Shelley, fino agli scatti condivisi oggi dalla superstar canadese, Villa Pliniana continua a rinnovare la propria leggenda: un luogo senza tempo, capace di parlare a generazioni diverse con lo stesso fascino immutato.