Era il 1914 quando la visionaria Jeanne Toussaint, all’epoca direttrice creativa di Cartier, attraverso un gioco di onice e diamanti, riprodusse sull’ormai iconico orologio da polso femminile il manto della Panthère, divenuta negli anni simbolo della maison. Sinuoso e magnetico, ora il felino maculato – da cui la stessa Toussaint, complice il suo carattere deciso e altrettanto affascinante, prese il soprannome – appare in tutta la sua imponenza sugli schermi dell’incrocio Shibuya a Tokyo, su quelli maxi della Sphere di Las Vegas o, scansionando il codice QR, sulla fontana di Place Saint-Michel nei pressi di Notre-Dame a Parigi. Destinazioni strategiche, a cui si aggiungono Piccadilly Circus a Londra, lo Shanghai Exhibition Center e il Pont-Neuf parigino.

«Si tratta davvero di sorpresa, di imprevedibilità, e Cartier punta molto sulla ricerca della propria strada, sull’essere uno spirito libero, pionieristico, giocoso e dinamico», ha dichiarato a WWD il direttore marketing Arnaud Carrez, a proposito della campagna lanciata dalla maison di Richemont per omaggiare l’iconica Panthère. Un progetto che, oltre alle installazioni più tecnologiche, coinvolge anche la stampa, tanto che per l’occasione il Financial Times ha ideato una sovracopertina speciale che andrà a sostituire la sua tradizionale carta color salmone.

Progettata come primo atto creativo di un nuovo corso della maison di gioielleria, la campagna sottolinea la forza di un simbolo facilmente riconoscibile e riconducibile al marchio da chi conosce heritage e i preziosi di Cartier (anche quando svelato solo in parte), e altrettanto capace di suscitare interesse in chi ancora non ne conosce la storia. A completare poi l’iniziativa, il lancio di nuovi prodotti e l’inaugurazione della Mostra «Cartier Collection» a Roma, che a novembre aprirà ai visitatori dopo una prima tappa londinese al Victoria & Albert Museum, che si concluderà il 16 novembre.