“Apollo Wind Spinner”: il sole di Jeff Koons che illumina l’isola di Hydra
ART & DESIGN
8 Agosto 2025
Articolo di
Eleonora Sergi
“Apollo Wind Spinner”: il sole di Jeff Koons che illumina l’isola di Hydra
Dalle profondità blu dell’Egeo emerge un monumento in movimento: “Apollo Wind Spinner”, la gigantesca girandola eolica ideata da Jeff Koons tra il 2020 e il 2022, oggi installazione permanente sull’isola di Hydra grazie alla Fondazione DESTE.
Quando è stata inaugurata nel 2022 – dopo un lungo rinvio dovuto alla pandemia – l’opera era il centro vitale della mostra temporanea “Apollo” firmata da Koons per la Deste Foundation di Dakis Joannou, uno dei collezionisti più visionari del nostro tempo. Oggi “Apollo Wind Spinner” è parte del paesaggio dell’isola, una presenza irreale che ruota tra mito, cielo e metallo lucido.
L’opera richiama il dio greco della musica, della luce e del sole, ma lo fa con un’estetica pop e contemporanea. Il volto che si staglia al centro della spirale scintillante è una reinterpretazione dell’Apollo del Belvedere, l’ideale neoclassico di bellezza maschile, trasformato da Koons in un’icona rilucente, quasi kitsch, in perfetto equilibrio tra riverenza e ironia.
La struttura in acciaio inox e bronzo, rifinita con una vernice metallizzata che vibra sotto la luce, si muove come un gigantesco gioiello cinetico, sospinto dalla brezza marina e dagli sguardi dei passanti.
Non c’è nulla di convenzionale nell’aver scelto Hydra per un’opera del genere. L’isola, raggiungibile solo via mare e rigorosamente priva di automobili, è da sempre luogo di ritiri spirituali, fughe bohémien e sperimentazioni culturali. Negli anni, ha ospitato Leonard Cohen, Brice Marden, Juergen Teller. Qui tutto è luce, pietra e mare. In questo contesto quasi sacro, Koons innesta il suo linguaggio fatto di iperrealtà e riflessione speculare, ma lo fa con un’inconsueta sobrietà: non c’è il balloon dog, non c’è l’extra-color. Solo vento, acciaio e un dio che ruota piano.
“Apollo Wind Spinner” non è solo un’opera da osservare: è un organismo vivente che cambia con la giornata. Al mattino riflette il blu del Mar Egeo, a mezzogiorno brucia di luce bianca, al tramonto diventa dorata. Chi si avvicina, vede il proprio volto frammentato tra le lamelle rotanti, come in un prisma. Non c’è un punto fermo, solo movimento. È un invito a lasciarsi attraversare, come da una corrente.
C’è anche un messaggio nascosto nella forma: la girandola è un simbolo d’infanzia, di giochi semplici, ma anche un archetipo spirituale, una ruota che richiama ciclicità, rinascita, contemplazione. Il fatto che Koons abbia scelto un’opera così apparentemente semplice per aprire la sua prima mostra personale in Grecia, in un luogo carico di stratificazioni culturali, è un gesto di grande intelligenza artistica. È un’opera che non impone, non domina. Sembra vibrare e persistere.
Oggi, chi visita Hydra può trovare questa girandola solare che gira lenta tra cielo e mare, come se da sempre fosse lì. Non più solo arte contemporanea, ma mitologia riscritta e incastonata in uno dei luoghi più silenziosi e intensi del Mediterraneo.
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