Bottega Veneta festeggia i 50 anni dell’intrecciato con una campagna iconica
STYLE
30 Maggio 2025
Articolo di
Camilla BordoniBottega Veneta festeggia i 50 anni dell’intrecciato con una campagna iconica
Quando Bottega Veneta decide di celebrare qualcosa lo fa in grande stile, optando sempre per una potenza visiva non indifferente. Per i 50 anni dell’iconico Intrecciato, il marchio in seno a Kering ha scelto di ammaliare il fashion system con la campagna “Craft is our Language”. Perché è così speciale? Innanzitutto qui non si parla di una semplice adv campaign, ma di una esaltazione estetica ed ideologica di quello che, con il tempo, è divenuto il simbolo dell’artigianalità della maison; di quella grammatica che è riuscita a fare dell’anti-logo l’emblema di un lusso che non ha mai avuto bisogno di gridare per essere riconosciuto.
In secondo luogo a far sì che il progetto risulti così rimarchevole è senza dubbio il suo cast che riunisce per la prima volta note personalità diverse appartenenti al mondo dell’arte e del cinema, ma anche a quello della moda, della letteratura, dello sport e della musica.
Dal cantautore e produttore discografico Jack Antonoff, al regista Dario Argento. Da Edward Buchanan, design director della firma dal 1995 al 2000 che introdusse la prima collezione di ready-to-wear, a Lauren Hutton che portò una clutch in Intrecciato nel film American Gigolo del 1980. Ancora, dall’artista e scultrice Barbara Chase- Riboud, la cantante e cantautrice Neneh Cherry, il filmmaker e produttore discografico Dave Free e il cantante I.N., alla singer Thanaerng, il produttore musicale Tyler Okonma (in arte Tyler, The Creator), gli attori Terrance Lau e Troy Kotsur, e le colleghe Shu Qi ,Vicky Krieps, Rie Miyazawa e Julianne Moore.
Finanche al tennista Lorenzo Musetti, alla scrittrice Zadie Smith e al direttore d’orchestra Lorenzo Viotti. Queste sono le gold stars scelte da Bottega Veneta e presentate insieme agli artigiani per quest’ultima campagna scattata da Jack Davison e coreografata da Lenio Kaklea per condividere la bellezza emotiva dei gesti manuali come linguaggio collettivo.
Un’ode all’artigianato dunque; non solo come atto creativo, ma soprattutto come codice condiviso. Lo stesso gesto di mani che si incontrano e si incrociano racconta una storia attraverso il particolare dialogo visivo che talvolta si fa portavoce di stralci di vecchie memorie. Come spiega il campione Musetti nella clip: «In Italia siamo molto famosi per i nostri gesti, il cui linguaggio è universale. Anche due persone che non parlano la stessa lingua possono comprendersi con un solo gesto».
Introdotto per la prima volta nel 1975, l’Intrecciato, oltre a essere l’emblema della maison, è anche una delle espressioni più significative dei principi fondanti di Bottega Veneta. Il metodo di lavorazione infatti si ispira proprio alla lunga tradizione italiana di tessitura e alla maestria nel trattamento della pelle tipica del Veneto, regione d’origine del marchio. Radici che il brand non ha mai nascosto e che anzi anche in questa occasione ribadisce altresì con la celebrazione dell’artista e designer milanese Bruno Munari e del suo classico manuale del 1963 Supplemento al Dizionario Italiano.
In definitiva, il “Craft is our Language” della casa è il riassunto in black&white di un’arte coerente, di un mestiere e di una visione di lusso che non ha mai avuto bisogno di troppe spiegazioni per essere capita o amata, quanto piuttosto di essere toccata con mano. A chi però sta cerando nel progetto il touch artistico della nuova direttrice creativa del brand Louise Trotter, diciamo di aspettare. Anche se un anticipo della mano della designer inglese, succeduta a Matthieu Blazy, pare essere arrivato con due abiti custom al Festival di Cannes 2025, il suo debutto ufficiale resta schedulato per la prossima Milano Fashion Week di settembre. Solo allora sarà chiaro come interpreterà questo famoso e senza tempo Intrecciato.
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