FOOD & BEVERAGE

20 Gennaio 2025

Articolo di

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Dario Simonetti

La rivalsa di Château Mouton Rothschild, tra arte e innovazione

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20 Gennaio 2025

Articolo di

Dario Simonetti
Château Mouton Rothschild
Courtesy of Château Mouton Rothschild

La rivalsa di Château Mouton Rothschild, tra arte e innovazione

Qualche settimana fa, nella nostra selezione dedicata alle migliori etichette d’autore del panorama enologico internazionale, abbiamo esplorato lo speciale legame che da tempo unisce alcuni vini d’eccellenza al mondo dell’arte. Tra i pionieri di questa affascinante tradizione spicca senza dubbio il nome di Château Mouton Rothschild, che da ormai ottant’anni trasforma le sue bottiglie in esclusive opere da collezione firmate da creativi di fama mondiale. Ma la storia di questa prestigiosa casa vinicola ha radici molto più profonde.

Era il 1853 quando il barone e banchiere londinese Nathaniel de Rothschild acquistò quello che all’epoca si chiamava Château Brane-Mouton, un vigneto di 35 ettari situato a Pauillac, nella sottozona bordolese del Médoc. Nonostante il brillante futuro che attendeva la tenuta, ribattezzata Château Mouton Rothschild, il suo esordio fu segnato da una scottatura: nella classificazione del 1855, voluta da Napoleone III per l’Esposizione Universale di Parigi, la cantina venne infatti esclusa dal titolo di Premier Grand Cru Classé, rimanendo nella categoria inferiore dei Deuxième Grand Cru Classé.

I decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento non furono particolarmente significativi per lo sviluppo dell’attività, complice lo scarso interesse mostrato dagli eredi James ed Henri. Nel 1922, però, il barone ventenne Philippe de Rothschild assunse il controllo della tenuta, e due anni dopo arrivò la svolta: a partire dal 1924 la maison iniziò a imbottigliare autonomamente tutta la sua produzione vinicola, apponendo sull’etichetta la dicitura “Mise en bouteilles au Château” per certificarne la provenienza ed evitare le falsificazioni. Tale procedura si rivelò una vera e propria rivoluzione, e venne presto copiata dagli altri produttori di vini Premier Cru, che fino ad allora avevano affidato l’imbottigliamento a commercianti esterni.

Château Mouton Rothschild Grand Chai

L’aumento della produzione ed il crollo della vecchia cantina, avvenuto nel 1925, resero necessaria la costruzione di un nuova struttura, progettata nel 1926 dall’architetto Charles Siclis. Il cosiddetto Grand Chai, con la sua inconfondibile facciata di stampo neoclassico che ricorda i templi greci, è oggi considerato uno dei più belli della regione di Bordeaux.

Al barone Philippe va poi il merito di aver legato il nome di Château Mouton Rothschild a quello di alcuni tra i più grandi artisti di sempre, una tradizione inaugurata nel 1945 con la produzione del cosiddetto “Vino del secolo” per celebrare la vittoria della Seconda Guerra Mondiale da parte degli alleati. Allora fu Philippe Jullian a disegnare la celebre etichetta dalla V dorata, aprendo la strada a visionari come Dalì (1958), Chagall (1970), Picasso (1973) e Andy Warhol (1975).

Queste speciali opere hanno contribuito a rendere il vino della tenuta uno dei più prestigiosi che ci siano: nel 2016, ad esempio, 10 bottiglie di Mouton Rothschild del 1945 sono state vendute all’asta per 343 mila dollari, superando il precedente record di 290 mila dollari per 12 bottiglie della stessa annata stabilito nel 2006.

Grazie a tutte queste iniziative, nel corso degli anni la fama dell’etichetta e il rispetto nei suoi confronti crebbero esponenzialmente, culminando in una rivincita che Château Mouton Rothschild attendeva da più di un secolo: nel 1973 arrivò l’agognata promozione a Premier Grand Cru Classé, evento che rese la maison di Pauillac la prima e unica nella storia a salire di rango, e che certificò definitivamente il suo status di simbolo del prestigio e dell’eccellenza vinicola.

Château Mouton Rothschild

Oggi Château Mouton Rothschild è indubbiamente una delle case vinicole più note e stimate al mondo. L’azienda, che si estende su 90 ettari, ospita vigne che arrivano a raggiungere i 120 anni di storia, ed è piantato all‘81% a Cabernet Sauvignon (la percentuale più alta di tutto il Médoc), 15% a Merlot, 3% a Cabernet Franc e 1% a Petit Verdot.

Gran parte del merito di questo successo è dovuto al barone Philippe de Rothschild, ed è per questo motivo che la maison ha deciso di ricordare il centenario dal suo insediamento presso l’azienda impreziosendo le bottiglie dell’annata 2022 con un’esclusiva etichetta celebrativa. Intitolata “Hommage au Baron Philippe”, l’opera è stata realizzata dall’artista contemporaneo francese Gérard Garouste, e raffigura l’inconfondibile facciata della cantina di Pauillac affiancata da un ritratto del barone e un ariete, segno zodiacale di Philippe e icona dello Château.

Château Mouton Rothschild etichetta vino 2022

Château Mouton Rothschild vino 2022

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