Occhi glaciali, “chioma“ candida e attitudine da star, no non è una diva del cinema ma Choupette Lageferld e probabilmente è più famosa di voi sui social. La gatta birmana bianca dallo sguardo siderale, appartenuta proprio al solo e unico Kaiser della moda, è stata e continua ad essere infatti il felino borghese più invidiato del mondo, persino da quello del fashion system. Se vi state chiedendo il motivo, allora ci sentiamo in dovere di ricordarvi che è stata molto più vicina a Karl Lagerfeld di quanto si possa immaginare, diventandone musa come lo erano state Audrey Hepburn per Givenchy, Sofia Loren per Armani. E poi è riuscita (volutamente o meno) a diventare l’erede principale sia di un impero di stile, sia, leggenda vuole, di un patrimonio stimato tra i 195 e i 300 milioni di dollari. Non male per una micetta…

Ma come è iniziata la loro liaison? Dicono che i gatti hanno 7 vite, la seconda di Choupette iniziò nel 2011, quando Lagerfeld decise di accettare di prendersene cura per due settimane, aiutando così il modello Baptiste Giabiconi (suo primo proprietario, ndr). Galeotti forse furono gli occhi blu, perché da subito fu colpo di fulmine tra lo stilista e la gatta, che da quel momento non lasciò più il designer. «Gli dissi che sarebbe rimasta con me. Lui prese un altro gatto. Mentre Choupette divenne la gatta più famosa del mondo e la più ricca», raccontò Lagerfeld in seguito e niente potrebbe smentire quelle parole dal momento che l’elegante felino iniziò a viaggiare in jet privato, a dormire su cuscini di seta, a essere coccolata da due cameriere personali che le servivano il cibo in piatti di porcellana. Ma sia chiaro, Choupette non è mai stata solo un animale domestico ma una creatura stilosa, l’idea estetica e musa fatta animale per Lagerfeld: sofisticata, ironica e dannatamente fotogenica.

E così, mentre le top model si contendevano le passerelle di Chanel e l’attenzione del Kaiser, Choupette costruiva il suo impero. «Ha fatto due lavori, uno riguardava delle automobili in Germania e l’altro per un prodotto di bellezza giapponese (Shu Uemura, ndr), lo scorso anno ha guadagnato tre milioni di dollari. Non le permetto di occuparsi di cibo o simili: è una gatta troppo sofisticata per questo genere di cose», spiegò sempre Karl in una delle sue uscite. Di fatto, la micia nel tempo non ha certo mantenuto un low profile: ha posato per campagne di moda su Vogue, è diventata un tenero peluche realizzato in partnership con l’azienda di giocattoli Steiff, è diventata la protagonista di libri, ha debuttato come designer per Lucybalu. Fino all’ultimo, strepitoso colpo di scena risalente a qualche giorno fa: la campagna per Hublot, dove viene immortalata vicino all’orologio della maison.

Nonostante non sia più in compagnia di papà Lagerfeld, oggi Choupette continua a vivere la sua quotidianità agiata, curata sia dalle attenzioni di My Pet Agency, realtà che ne segue l’immagine, sia dall’ex governante del designer, Françoise Caçote. Insomma, la sua “love life, live better” sembra essere rimasta intatta anche se lontana dagli occhi del suo padroncino, come immutato è il suo charme felino in grado di farle guadagnare più di una modella durante tre stagioni di fashion week.

La collab con Shu Uemura

Choupette è il volto di Hublot

La star di Vogue

Jared Leto è Choupette al Met Gala 2023

La gatta diventa la protagonista di un libro

Il suo primo servizio per Vogue con Laetitia Casta (2012)

Choupette posa per Opel Corsa

La collab di design con Lucybalu e Sieger Design

Ancora più tenera… da peluche (limited edition)

Il trasportino monogram Louis Vuitton