HOUSE

24 Aprile 2025

Articolo di

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Dario Simonetti

Il rifugio creativo di Christian Louboutin in Portogallo

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24 Aprile 2025

Articolo di

Dario Simonetti

Il rifugio creativo di Christian Louboutin in Portogallo

Christian Louboutin ha costruito il suo universo estetico su una visione audace, fatta di sensualità, desiderio e dettagli provocanti. Quello che non tutti non sanno, però, è che molte delle sue più recenti creazioni sono nate in un luogo ben più intimo e contemplativo di quanto l’aspetto aggressivo dell’iconica suola rossa che contraddistingue le sue calzature possa far pensare.

Nascosta tra le colline assolate del’Alentejo, nel sud del Portogallo, la casa di Louboutin a Melides è un rifugio lontano dal clamore delle passerelle e della città, dove il designer è ormai solito ritirarsi per rigenerarsi e disegnare le sue nuove collezioni. Un luogo tranquillo e isolato, accessibile solamente percorrendo un’anonima strada sterrata che fiancheggia una laguna: non è un caso che lo stilista franco-egiziano lo abbia scelto proprio quando la vicina cittadina di Comporta – un tempo sua meta abituale in terra lusitana – ha iniziato ad attirare troppi turisti e vacanzieri.

Acquistata da Louboutin nel 2010, la residenza in stile diffuso si estende su un terreno di 148 acri, e può essere a tutti gli effetti considerata come un micro-villaggio indipendente. Il complesso, denominato La Salvada, è infatti costituito da 8 cottage, circondati dalle dune di sabbia e dai giardini colorati progettati dal paesaggista Louis Benech, ex partner del designer.

Tra bouganville e viti rampicanti, dunque, le unità sono impreziosite da dettagli tipicamente portoghesi – come le variopinte piastrelle in terracotta o i tradizionali azulejos – accostati ad altri elementi d’arredo di ispirazione tribale, brasiliana, e provenienti dagli angoli più remoti del pianeta. L’utilizzo diffuso di tinte pastello garantisce continuità tra interni ed esterni, mentre le composizioni floreali contribuiscono ad aggiungere enfasi e armonia al paesaggio.

A rendere unica la proprietà, implementando un tocco di mistero e teatralità, è però la torre-scultura La Folie che campeggia in giardino. Progettata dall’architetto egiziano Tarek Shamma, che ha firmato anche il resto della residenza, questa insolita struttura cilindrica è stata concepita come un luogo multifunzionale, destinato tanto alle feste quanto ai momenti di meditazione. La sua architettura è un intreccio di forme e geometrie quasi escheriane, con rampe di scale, tunnel e balconate che si rincorrono e si sovrappongono in un gioco visivo continuo. L’interazione tra i raggi solari e le varie aperture della torre, infine, crea un’illuminazione scenografica suggestiva, che può essere modulata in base all’atmosfera desiderata grazie ad un sistema di luci a LED.

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