STYLE

21 Maggio 2025

Articolo di

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Camilla Bordoni

Fake fashion: come riconoscere un falso d’autore?

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21 Maggio 2025

Articolo di

Camilla Bordoni
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Fake fashion: come riconoscere un falso d’autore?

In Vietnam, più precisamente a Ho Chi Minh (Saigon, ndr), all’interno del distretto uno, c’è un mercato che ormai è diventato anche una delle attrazioni turistiche per eccellenza della città e in cui vi ritroverete sì attorniati da leccornie e gadget peculiari, ma anche circondati da molti prodotti di lusso. Borse, scarpe, abiti, orologi, occhiali, tutto di marca e soprattutto concentrato in un solo luogo. Però c’è un piccolo particolare: sono tutti, indistintamente, fake. Tutto quello che vedrete lì, appollaiato tra scaffali rudimentali, avvolto in pellicole di plastica trasparente o custodito in vetrinette lucidate, è un falso d’autore. Ben fatto, si intende, ma pur sempre una copia.

@remygumbs Another fake designer market tour, sorry for shouting its loud in these ends! #vietnammarkets #district1 ♬ original sound – Remy

Non è un “tour” che potrete fare solo nella città vietnamita, per esempio anche al market di Marrakech o a Istanbul è possibile ammirare esposizioni del genere, tuttavia se non per l’acquisto entrare in luoghi di questo tipo risulta essere sicuramente un’esperienza formativa. Una fotografia che vi chiarirà a che punto è arrivata la contraffazione e vi porterà a testare e saggiare con mano quanto un fake possa o meno essere similare all’originale.

Nel mondo della moda, dove l’originalità spesso ha un prezzo al di sopra di uno stipendio medio, il fenomeno delle imitazioni è purtroppo diventato un richiamo irresistibile per l’utente che cerca scorciatoie per accaparrarsi il proprio items-status quo, restando comunque ben consapevole di giocare con la legalità.

Ad oggi le copie dei luxury goods più ricercati sono davvero tante ma ognuna di esse può differire per qualità e fascia di prezzo, inoltre negli ultimi tempi si è fatto strada anche la truffa del reselling del vintage (fake) e quindi noi ci siamo domandati: ma con tutta questa potenziale ambiguità come è possibile riconoscere un falso d’autore? Quali sono le tecniche o i dettagli che un occhio attento, e non, deve guardare per non cadere nella trappola della truffa?

La legge desiderio, il diavolo ci mette lo zampino

Prima però di parlare delle tecniche per identificare un fake è d’obbligo fare una piccola premessa sul “counterfeit asset”. Un report rilasciato dall’Unione Europea lo scorso novembre risulta essere particolarmente esplicativo per inquadrare il “settore”, dal momento che il documento condivide cifre da capogiro indicando espressamente un’impennata significativa dei prodotti contraffatti nel 2023, arrivando a contare la bellezza di 152 milioni di articoli sequestrati per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

Insomma, non certo numeri da poco ma d’altra parte si sa che il fascino del lusso a portata di click per alcuni può risultare irresistibile o molto allettante. Soprattutto quando si scopre che un’iconica Birkin Hermès, che di base parte da 10.000 euro (se si riesce ad ottenerla dopo anni di lista di attesa), su DHgate costa dai 200 ai 450 dollari circa. E al sito cinese si aggiungono altri shop online alla lista delle piattaforme dove poter comprare il proprio oggetto di lusso dei sogni, come IOffer o AliExpress. Per non parlare dei veri e propri mercati del fake sparsi nelle diverse città, due dei più famosi? Quelli di Guangzhou e Shenzen…

@chinasourcing101 (Episode 3)The world biggest fakx bag market globally. Baiyun,Guangzhou,China.#bags #luxurybag #womenbag #fyp #baiyun ♬ original sound – ChinaSourcing

Interessante però è notare un altro aspetto del fenomeno del falso che recentemente si è fatto strada sui social. I content creators o i fashion victim di nuova generazione, principalmente su TikTok, hanno iniziato ha condividere un particolare tipo di format che inneggia alla caccia al fake come una sorta di sport estremo. Video comparativi, recensioni dettagliate di prodotti acquistati su siti borderline e test di “appoggio”, sono solo alcuni dei trucchi che usano per capire se quel accessorio o capo economico regge il confronto con l’originale. Ma quanto bisogna avere l’occhio allenato? Quali sono quindi le minuzie da dover notare? Grazie a loro e ai consigli degli esperti capiamo quali sono i segreti per non farsi ingannare.

Geografia di un falso. Quando i dettagli tradiscono il fake

Se i fake vivono nell’ombra dell’originale, è nei dettagli che bisogna far luce per scoprire la verità. Ci sono diverse minuzie che potrete notare ma il primo indizio che dovrete considerare è sicuramente la qualità del materiale. La pelle di una borsa di lusso per esempio ha una consistenza particolare, morbida e con un odore specifico. Se invece si tratta di tele cerate e pattern allora la prima cosa da passare in esame è l’allineamento dei disegni e/o loghi, soprattutto nel punto in cui i lati di una bag si uniscono.

@luxecollective

Real vs Super Fake Christian Dior Lady Dior Edition 🖤 Can you spot the difference? 👀

♬ original sound – Luxe Collective

Le cuciture sono un altro campo minato: quelle delle originali sono resistenti e il più delle volte uniche. Se si prendono in considerazione sempre le borse, alcune Gucci, Chanel o Hermès hanno messo a punto una loro specifica impuntura (es. il punto sellaio della Birkin, quello ad albero della Jackie). Se invece l’oggetto in analisi è una sneakers, allora dovrete fare molta attenzione all’altezza e alla lunghezza dei punti delle cuciture dal momento che nelle imitazioni l’impuntura non è fitta perché, per contenere i costi, si risparmia sul colore e sulla quantità del filo utilizzato.

@clothify.com E tu sai riconoscere una sneaker fake?! Tranquillo, ecco 4 consigli con cui non puoi fallire! #sneakers #jordan1 ♬ suono originale – Clothify srl

Ancora, le zip. Fluide e silenziose nelle versioni autentiche, spesso dure o traballanti nei fake. La lucentezza dei materiali metallici o dell’hardware, i fake tendono ad essere opachi o di una tonalità lucida leggermente diversa e più artificiale. La stabilità di una borsa, considerate che le autentiche se poggiate su una superficie non cadono mentre al contrario in quelle false il fondo il più delle volte risulta avere una forma più bombata che non la fa stare “in piedi”. Per le shoes passate in rassegna la suola , che nelle imitazioni può essere in gomma e non in pelle oppure potrebbe non avere un determinato motivo dell’originale.

@selvaggia.may Su cartellini e card di autenticità ci sarebbe mooolto da dire. Spero questo video possa essere utile #gucci #realvsfake #borsedilusso #guccimarmont ♬ suono originale – Selvaggia May

Oltre al codice di serie, le dimensioni e le misure poi, uno dei trucchi per capire se un fashion item è uscito direttamente dalla propria casa di moda è il “posizionamento strategico” del logo: il font del brand ha un’importanza fondamentale e infatti viene scelto con precisione millimetrica, allineato perfettamente su borse e scarpe. Nei falsi, anche quelli più sofisticati, può capitare di vedere lettere leggermente spostate, con grazie più sottili o spaziature non uniformi.

Infine, sembrerà una sciocchezza, ma per molti luxury goods il marchio fornisce un cartellino a forma di piccolo libricino. Anche in alcuni falsi è possibile trovarlo, ma ovviamente presenterà delle differenze come il tipo di carta e… degli errori grammaticali al suo interno. Insomma gli spunti per identificare l’inganno ci sono ma teniamo a mettervi allerta di una cosa: NON tutti i falsi sono uguali, e proprio perché differiscono tra loro a volte è difficile individuare quello d’autore.

La differenza concettuale del fake e i dupes

Su internet fake e dupes talvolta vengono usati come sinonimo, ma in realtà tra il falso e la copia c’è una differenza concettuale evidente, in quanto il primo vuole a tutti gli effetti emulare mentre il secondo vuole più prendere ispirazione dal prodotto originale. Questa sottile disuguaglianza si può notare nella categoria degli abiti e del beauty. Nel caso dell’abbigliamento, potete prendere come esempio alcuni capi lanciati da famosi fast fashion che strizzano l’occhio a quelli presentati per una passerella da famosi brand posh.

Non uguali ma quasi. Per quanto riguarda il beauty invece il concetto è simile. Sui social potete trovare molte clip dove gli utenti consigliano le versioni low cost di prodotti di marca, come il famoso blush di Rhode e Dior, il costoso profumo di Chanel o il virale stick contouring di una truccatrice da red carpet. La vera diversità? Come sempre la qualità, la durata e ovviamente il prezzo.

Quanto costa davvero essere alla moda?

È una domanda lecita giunti a questo punto perché nonostante la retorica dell’originalità, i fake seducono l’aspirante target poiché per molti sono l’unico modo per accedere a un’estetica altrimenti irraggiungibile, a un manifesto del consumismo elitario. Il fenomeno dei falsi però racconta anche qualcosa di molto più profondo, evidenziando il vero campanello di un’epoca dominata dall’apparenza e dal desiderio di rientrare all’interno di un sistema valoriale di un determinato status quo.

Chi cerca volutamente la copia sa che non avrà mai la qualità dell’originale, ma è consapevole anche che nello scatto che condividerà su Instagram la differenza (tendenzialmente) non si vedrà. Oggi la partita della moda vede protagonisti tra il fashion system coloro che giocano tra autenticità e artificio, tra stile e sopravvivenza evitando, come a monopoli, il turno di stop passato in prigione. Eppure in un mondo dove le breaking news sulla manifattura fumosa di alcune case spuntano periodicamente tra gli hot point dei feed, noi continuiamo a domandarci cosa rimanga davvero una volta conclusa questa strana caccia al falso.

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