Le terme di Milano e il racconto di una rinascita
LIFESTYLE
21 Ottobre 2025
Articolo di
Valentina Alfarano
Le terme di Milano e il racconto di una rinascita
Tra le architetture liberty che abbracciano l’area di San Siro riaffiora un frammento quasi sconosciuto del capoluogo meneghino: le Scuderie De Montel, oggi cuore delle terme di Milano, un grande parco termale urbano dove la storia torna a respirare. La loro vicenda attraversa un secolo di metamorfosi: dalla gloria alla rovina, dall’abbandono alla rinascita. Un percorso che restituisce luce a un’eredità millenaria, in cui l’acqua non è solo materia ma simbolo di vita e rigenerazione. In questi giorni De Montel Terme Milano ha ricevuto due tra i più prestigiosi riconoscimenti internazionali del settore: l’ESPA Innovative Spa Award 2025 e lo SBID International Design Award 2025, che ne consacrano l’eccellenza in ambito wellness, design e innovazione.
A riaprire il racconto è proprio l’elemento più antico. Sotto il suolo milanese, a 396 metri di profondità, scorre un’acqua conosciuta sin dall’età romana per le sue virtù terapeutiche. Nel Medioevo Bonvesin de la Riva ne celebrava l’abbondanza e la purezza; nel Novecento, analisi chimiche del 1927 e studi successivi del 1947 ne confermarono la natura oligominerale. È un filo sotterraneo che attraversa i secoli e lega la città a sé stessa. Oggi quell’acqua, ricca di calcio, magnesio e bicarbonati e povera di sodio, è ufficialmente riconosciuta dal Ministero della Salute per la balneoterapia dermatologica.
Il ponte verso il passato conduce nella Milano d’inizio Novecento, quando la città guardava a Parigi e Londra come modelli di eleganza e progresso. Era un’epoca verticale, attratta dalla velocità, ma anche affascinata dall’idea di armonia. In questo scenario si muoveva Giuseppe De Montel, banchiere e imprenditore della seta, presidente del Clubino, uomo di mondanità e di cavalli. Per i suoi purosangue sognò scuderie monumentali, degne del gusto europeo più raffinato. Le affidò agli architetti Arrigo Cantoni e Paolo Vietti Violi, già autori dell’Ippodromo di San Siro.
Il complesso, completato nel 1921, univa funzionalità e grazia: frontoni decorati, colonne, orologi, cortili perfettamente proporzionati. Le scuderie divennero una sorta di manifesto culturale: la celebrazione del movimento e della bellezza come misura del progresso. Per un ventennio furono un luogo simbolo, finché le guerre e le crisi economiche non spensero il sogno. L’edificio cambiò proprietari, conobbe la gestione religiosa e infine il degrado. Negli anni Settanta la natura lo riconquistò: rovi e silenzio, un guscio vuoto ma ancora carico di fascino.
La rinascita prende forma un secolo dopo. Nel 2019 il Comune di Milano include il complesso nel bando internazionale Reinventing Cities, dedicato alla rigenerazione sostenibile dei luoghi abbandonati. L’idea vincente unisce memoria e innovazione: restituire alle Scuderie un’anima pubblica, facendo dell’acqua il centro di un nuovo progetto di benessere urbano. Il restauro, sostenuto dal Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG gestito da Azimut Libera Impresa SGR e dal gruppo Terme & SPA Italia, è un’opera di precisione artigianale: colonne e frontoni restaurati centimetro per centimetro, pigmenti originali recuperati, la storica palette di grigi e gialli pallidi riportata in vita. Persino il motivo a onda, scolpito e dipinto, è tornato visibile, segno e metafora del fluire del tempo.
Nell’aprile 2025 apre finalmente De Montel Terme Milano, parco termale urbano tra i più estesi d’Europa: oltre 16.000 metri quadrati tra vasche, giardini, saune e sale di quiete. L’accesso da via Achille, accanto alla M5 San Siro, segna la continuità con la vocazione sportiva e sociale del quartiere.
All’interno, la grammatica è quella dell’acqua: temperature differenziate che scandiscono il ritmo del corpo, percorsi sensoriali, rituali di respiro e leggerezza. Intorno al complesso si sviluppano nuovi spazi di accoglienza, coerenti con la filosofia del progetto: ospitalità, benessere e memoria si intrecciano in un’unica visione. Le linee architettoniche riprendono i volumi liberty originari, fondendo charme d’epoca e linguaggio contemporaneo.
Così, dove un tempo i cavalli attendevano la corsa, oggi scorre di nuovo l’acqua. Milano ritrova un luogo che non appartiene solo al passato ma al suo stesso futuro: un atto di rinascita urbana che unisce storia, cura e bellezza.
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