Più di due sono i mesi necessari, a detta di Demna, per costruire la visione di un brand. Occorrerà quindi, secondo quanto dichiarato dallo stilista georgiano in una conversazione con la giornalista Suzy Menkes, attendere la Milano Fashion Week di marzo 2026 per assistere alla sua prima collezione per Gucci. Nel frattempo, però, in perfetto stile Demna, già qualche segnale su quale sarà il suo approccio (dissacrante ma al contempo rispettoso della storia del marchio) è stato svelato. L’adv pensata per presentare le nuove versioni della borsa Marmont in colori pastello, gelatinosa e più zuccherosa che mai, parla infatti chiaro.

Tuttavia, per conoscere la visione completa del designer – entrato, con un tempismo quasi perfetto, ufficialmente oggi negli uffici stile della griffe fiorentina, dopo aver chiuso l’era Balenciaga con l’ultimo show couture tenutosi ieri nell’atelier di Avenue George V – occorrerà attendere ancora un po’.

Ma sebbene tale scelta – quella di prendersi il giusto tempo per studiare gli archivi, sviscerare il DNA del brand per scrivere il prossimo capitolo di storia (si spera di successo, come già avvenuto per la Maison di Monsieur Cristobal) – potrebbe non far piacere ai discepoli più curiosi e impazienti dello stilista georgiano, scalpitanti di vedere cosa immaginerà per Gucci, al contrario troverà l’approvazione di chi crede nella necessità di un tempismo diverso per la moda: meno frenetico, più ponderato e soprattutto più studiato, visto il momento in cui tutto il sistema versa. Non bisogna dimenticare, d’altronde, la situazione economica del brand che, dopo mesi di rallentamento, ha chiuso il primo trimestre con vendite in calo del 25%.

Tuttavia, far slittare il debutto di Demna a marzo significa anche allungare quelli che sono i tempi di un’auspicabile ripresa. Potrebbe essere quindi correlata a questo la notizia riportata qualche giorno fa da Fashionmagazine, secondo cui la maison di Kering starebbe valutando l’opzione see-now, buy-now, che consentirebbe di eliminare i canonici sei mesi che separano lo show dall’arrivo in store, offrendo la possibilità al management di captare subito la risposta dei clienti alla nuova direzione creativa.

Ultimo, ma non meno importante, optare per marzo e saltare l’appuntamento di settembre consente a Gucci anche di prendersi il giusto spazio, dal momento che quelle a ridosso dell’estate saranno fashion week colme di attesissimi debutti. Dario Vitale da Versace, Pierpaolo Piccioli da Balenciaga, Mettew Blazy da Chanel, solo per citarne alcuni.