Non solo il romanticismo, i dettagli floreali e le numerose citazioni al XVIII secolo tanto care a Monsieur Dior. Il debutto di Jonathan Anderson alla direzione creativa della maison francese segna anche il comeback delle sneakers in passerella. Approdate sui catwalk dei défilé più rinomati a partire dal 2010 circa, questo modello di scarpa ha toccato l’apice del successo nel periodo pre-pandemia, quando ai piedi di tutti – più o meno giovani – sembrava quasi impossibile non trovare un paio di sneakers capaci di sconfinare dall’abbigliamento sportivo e approdare a pieno diritto nel territorio dell’abbigliamento formale.

Dopo essere divenute sempre più eccessive, voluminose ed eccentriche, nel tempo le scarpe da tennis hanno iniziato a farsi più discrete, ad assumere una forma più slim, perdendo il primato tra le calzature presentate in passerella. Una tesi sostenuta anche dallo studio condotto da Retviews nel 2023, secondo cui i luxury brand hanno progressivamente ridotto la quota di sneakers all’interno della propria proposta, con vendite in calo del 33% nel 2022 rispetto all’anno precedente.

Ma la domanda ora viene lecita: il tanto atteso (e chiacchierato) show di Dior uomo firmato Anderson cambierà le sorti delle sneakers?

Difficile, e forse affrettato, rispondere a tale quesito, ma quel che è certo è che in passerella lo stilista nordirlandese ha portato diverse e interessanti silhouette sportive. Dal modello Dior Roadie in suede che, giocando con la palette dei marroni, presenta cuciture a vista, lacci rigorosamente non allacciati e una punta leggermente squadrata – con un’aria decisamente messy, tipica dello stile di Anderson – fino a quelle che inevitabilmente ricordano le Vans Authentic, in questo caso arricchite nella tomaia da ricami di fiori, colombe e dettagli laminati. A queste si aggiunge poi un modello che ricorda le scarpe da golf, la cui pelle bianca è ora intagliata in un gioco di contrasti tra colori e materiali differenti.

Insomma, è chiara la volontà di Anderson – come già accaduto anche durante i suoi anni da Loewe – di concentrarsi anche sulla realizzazione di accessori pensati per lasciare il segno, motivo per cui ha portato con sé la rinomata shoe designer Nina Christen, mente dietro i modelli di successo firmati proprio dalla maison spagnola (vedi le Ballon Pump), con alle spalle una carriera in Saint Laurent, Celine, Dries Van Noten e Bottega Veneta.