ACCESSORIES

25 Aprile 2024

Articolo di

string(15) "Camilla Bordoni"
Camilla Bordoni

Sapevate che esiste un “mercato nero” delle tote bag?

ACCESSORIES

25 Aprile 2024

Articolo di

Camilla Bordoni
Zegna tote bag resell Milano Design Week
Zegna

Sapevate che esiste un “mercato nero” delle tote bag?

Se negli scorsi giorni avete bazzicato in quel di Milano durante la Design Week avrete sicuramente notato un piccolo particolare: tutti portavano almeno una tote bag sulla spalla. Fin qui nulla di strano potreste pensare; d’altra parte l’iconica borsa in tela è una delle più pratiche, comode e versatili che ci siano. Ma il fatto è che queste non provenivano direttamente dagli armadi dei loro proprietari ma bensì erano il risultato di ore e ore di coda e levatacce mattutine. Tutto per riuscire a prendere il primo mezzo utile e arrivare così per tempo all’apertura delle installazioni brandizzate organizzate dai marchi di moda.

@lorijanexo kidding could never disrespect giorgio like that #milandesignweek ♬ Young bad girls do it well – Kimkcz

Tra chi li accetta volentieri e chi invece è tradizionalista, sono anni che ormai le fashion house approfittano del Fuorisalone per poter allargare la loro strategia marketing colpendo la folla variopinta della kermesse. Lo scopo, è chiaro, non è quello di vendere ma quello di suscitare l’interesse dei visitatori svincolandosi dalla classica narrativa di abiti e accessori logati con eventi, appuntamenti in partnership, esperienze di design in store. Il premio per la pazienza e per l’attesa è solitamente in cadeaux: può essere un fiore, un poster o dei calzini ma quest’anno, per la maggior parte delle firme, è stata una tote bag (semplice o fantasia, non fa differenza lo scoprirete più avanti).

@milanodascrocco COSA SCROCCARE E VEDERE DURANTE IL FUORISALONE: PARTE 3 📍BRERA 👉🏻 Chiostro Grande di San Simpliciano • Saint Laurent + Gio Ponti | ESPOSIZIONE + TOTEBAG (fino esaurimento scorte) 👉🏻 Iconic by Guess – Corso Garibaldi 2 | CAMPIONCINI + PORTACHIAVI SPECCHIETTO (da ritirare in store) + PIANTINE (fino esaurimento scorte) + ANGOLO SELFIE 👉🏻 Hermès • Via Palermo 11 | ESPOSIZIONE + ANGOLO RISTORO 👉🏻 Melissa Frizzante • via Palermo 8 | BEVANDA DOLCE + PORTACHIAVI 👉🏻 Montenapoleone (nei pressi della fermata M3) • GELATO GRATIS (fino esaurimento scorte) 👉🏻 Via Moscova 28 • Design Space AIUIa | DATTERI + CAFFÈ ARABO 👉🏻 Matrex Natura – via Foro Buonaparte 54 | INSTALLAZIONE + PARTY FINO A SABATO SERA 📍5VIE 👉🏻 Terrasza • Via De Amicis 17 – cocktail offerto 20 aprile 17-19:00 // 21 aprile 15-19.00 📍TORTONA 👉🏻 Disney+ in via Tortona 10, 19, 20 e 36 | INSTALLAZIONI 📍CENTRO 👉🏻 Versace – Via Gesù 12 | SHOWROOM N.B: alcuni orari potrebbero variare mente spesso i gadget gratuiti sono fino a esaurimento scorte, purtroppo sono cose che non dipendono da noi 🥲 Per maggiori info consultare il sito milanodascrocco.com e continua a seguirci per non perderti tutte le novità di questo Fuorisalone 2024! #MilanodaScrocco #Milano #DesignWeek #MilanoDesignWeek #Fuorisalone #DjSet #Installazioni #Party #Gratis #Free ♬ pretty isnt pretty speed up – lauren

Ebbene questa borsetta di cotone regalata dalle case poteva essere (e rimanere) l’accessorio simbolo e politicamente corretto della settimana ma, spoiler, non è andata proprio così. In fin dei conti tutto ha un prezzo. Lo insegnano le maggiori pratiche business ma anche Vinted, dove le canvas bag griffate elargite gratuitamente durante la manifestazione vengono rivendute a prezzi decisamente profittevoli.

Il tempo per una tote bag è denaro

Se si digita su TikTok “Fuorisalone Milano”, si può notare che fra i primi video che spuntano nella bacheca ci sono quelli che guidano gli utenti in quello che sarebbero state le “cose da scroccare” imperdibili. Quindi tra una clip e l’altra, ecco la fila davanti a un’edicola in Via dei Giardini per una tote bag di Zegna, la coda per entrare a palazzo Orsini per la stessa shopping ma con un Giorgio Armani stilizzato e poi eccone un’altra davanti ai chiostri di San Simpliciano per Saint Laurent.

Per quest’ultima mostra parlo per esperienza personale, perché nella pausa pranzo di giovedì mi trovavo proprio lì in fila per poter ammirare la collaborazione della casa di moda con Gio Ponti Archives e la Fundación Anala y Armando Planchart. Un po’ per noia, un po’ per ingannare i minuti di attesa che separavano me dal set da tavola realizzato da Ginori 1735 e disegnato dall’architetto, ho studiato la coda che dal mio arrivo si era ben allungata oltre l’angolo della piazza. In conclusione era un po’ come essere in riga per entrare al Berghain di Berlino. Solo che lì se si ha l’occhio allentato si può capire chi entrerà e chi invece sarà rispedito a casa perché non ha passato l’esame del buttafuori.

Davanti ai chiostri meneghini invece si poteva capire benissimo chi si facesse anche 40 minuti di fila solo per mettere le mani sulla shopping bag in cotone. «Signorina mi spiace sono finite», dice un addetto al personale a un gruppetto di ragazze. «Ma le ridarete, quando posso passare?», chiede una di loro. «Può venire domani mattina, apriamo alle 10:00».

Chissà se poi c’è tornata davvero, fatto sta che molti giravano da una parte all’altra della città solo per l’accessorio low budget e alcuni anche più di una volta, per più di una borsa. Perché? Ovviamente per poterla rivendere. D’altronde un reselling così vantaggioso quando ricapita? Se fate un giro su Vinted e digitate “tote bag”, infatti, vi ritroverete davanti le tanto ricercate borse in tela distribuite in design week, ma con un cartellino che oscilla tra 50 e 100 euro. Insomma, chi le ha messe in vendita avrà pensato di essere nel price range giusto, considerando che la Rive Droite virale di Anthony Vaccarello per Ysl ne costa 75 ma viene rivenduta a 120.

Dalle tote bag agli inviti: nella moda tutto ha un prezzo (?)

Sempre a Milano in un noto mercato domenicale c’è un banchetto che smercia le shopping bag dei negozi di lusso a una cifra irrisoria. Qualche tempo fa era nato un vero e proprio fenomeno intorno a queste buste di carta, allora capro espiatorio dell’eterna querelle del fashion system dove l’essere e l’apparire trovavano conforto nel sentirsi ugualmente speciali; per esempio con una scatola di Hermès posata in camera o con quel tocco di verde acceso che solo Bottega Veneta sa dare. Ora però che si tratti di collezionismo oppure di una questione di design, è indubbio che questo ricercare oggetti griffati di “basso valore” per esporli in casa e sui social sia un sintomo di carattere psicologico.

Il possedere qualcosa, qualunque cosa, di logato fa sentire innegabilmente cool. Per questo troverete sempre qualcuno disposto a spendere un centinaio di euro per una tote bag di tela, come altri propensi a fare offerte al ribasso per un invito di una sfilata passata acquistabile su app second-hand. Ancora su Vinted potete infatti scovare la scatola per i guest dello show SS22 di Valentino a 30 euro, il foulard di Prada (mai usato, ça va sans dire) regalato con la catwalk invitation della FW22 a 80 euro e altri simili dei marchi GCDS ed Etro.

Insomma, alla fine sembrerebbe proprio che tutto nella moda possa avere un prezzo. Forse la prossima volta che passerete davanti a un chiosco che regala borse in tela le guarderete con occhi diversi. Studierete meglio la legge di mercato e la curva della domanda-offerta, perché d’altronde imprenditori digitali non si nasce, si diventa.

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