Francobolli che raccontano la moda
STYLE
14 Aprile 2025
Articolo di
Michela Frau
Francobolli che raccontano la moda
Scrivere e inviare una lettera per posta è un’usanza, senza dubbio romantica, ormai relegata a una piccolissima fetta di popolazione. Ma se il digitale ha spazzato via quella che un tempo era un’abitudine consolidata, lo stesso non si può dire dei francobolli, che continuano a destare l’interesse di schiere di fedelissimi appassionati e collezionisti, disposti a pagare cifre da capogiro pur di accaparrarsi i pezzi più rari (il più costoso è stato battuto all’asta da Sotheby’s per 9,48 milioni di dollari nel 2021).
Introdotti per la prima volta nel Regno Unito nel 1840, questi piccoli quadratini di carta ideati per certificare il pagamento del servizio di spedizione postale, sono nel tempo diventati vere e proprie opere d’arte in miniatura, capaci di custodire e raccontare la storia di un Paese e dei protagonisti che ne hanno fatto parte. Non è un caso, quindi, che in Italia siano numerosi i francobolli dedicati alla moda. Quello di Fendi, con la celebre texture a doppia F creata nel 1965 da Karl Lagerfeld, svelato recentemente come parte delle celebrazioni per il centenario della maison romana, è infatti solo l’ultimo di una serie dedicata alla fashion industry.
Risale al 2002 una raccolta ideata dalla Camera della Moda, interamente dedicata alle maison che hanno reso grande il Made in Italy nel mondo, e che celebra, tra le tante, le creazioni di Giorgio Armani, Gianfranco Ferrè e Dolce&Gabbana. In altri casi, invece, come avvenuto per Fendi, i francobolli sono stati stampati in occasione di ricorrenze speciali, come quello dedicato ai cento anni di Gucci. È invece un’usanza tutta francese quella di presentare, ogni anno per San Valentino, francobolli firmati dai più celebri couturier del Paese, il cui fil rouge da decenni non può che essere il tema del cuore.
Fendi
Giorgio Armani
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