Negli ultimi sei mesi, il fashion system ha visto l’affermarsi di vari trend: su tutti il quiet luxury, ovvero quello statement dove scompaiono tag ed etichette, e resta la sostanza del capo e la personalità di chi lo indossa. Eppure, sotto le ceneri, arde ancora un piacere per i look full monogram. 

Sulle passerelle, quest’anno, è stato il recession core a spopolare; in netto contrasto con il revival degli anni 2000 che è in atto grazie al film “Barbie”, e dello stile massimalista che porta con sé, i marchi di alta moda hanno risposto agli eventi sociali e al momento storico che stiamo attraversando con semplicità e colori tenui, come ad esempio i grigi, osservati ampiamente nelle proposte di Prada e Fendi. 

Uno stile privo di fronzoli, dunque, ascrivibile anche alla corrente del quiet luxury che, ultimamente, sta conquistando sempre più fan. In opposizione a ciò, però, ci sono ancora molti brand che fanno del massimalismo, dei tag, dei loghi, dell’esibire ciò che si indossa uno statement ben chiaro.

Ad esempio, se Prada guidata da Raf Simons e Miuccia sposa una serie di tonalità di grigio, Miu Miu resta logata in almeno il 60% dei capi visti in passerella, aprendo così una riflessione sul target differente a cui ambiscono i due brand, come il 30% dei capi firmati Chanel. 

Coesistono due forze, due anime, in ciascun marchio, che deve rispondere alle esigenze di due macrocategorie di persone che acquistano i loro capi, e infatti nonostante alla Milano Fashion Week anche Fendi si sia mantenuta molto sobria, comunque il 42% dei suoi capi presentava l’arcinoto monogram in vista. 

Per quanto concerne uno stile più minimalista, semplice, per non dire di recessione, alcuni segni di questo trend sono stati ben visibili anche in occasione del Coachella 2023, dove coloro che hanno sempre sposato uno stile Boho Chic, come ad esempio Hailey Bieber e le sorelle Jenner, si sono mostrate con un mix&match ultra basic, probabilmente per prendere parte al nascente trend quiet luxury, teoria che spopola sui social, abbracciando uno stile elegantemente silenzioso. 

In netta e aperta contrapposizione a tutto ciò, ci sono coloro che non seguono le diverse tempistiche della moda e dei suoi trend, ma che anzi, scelgono di abbracciare una personalità “loud”, come definita ad esempio su TikTok, scegliendo total look, monocolore e full monogram. A guidare questa tendenza c’è il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, il cui personal stylist Eric McNeal ha affermato come ogni occasione, per loro, è vissuta come un fashion show, che sia in eventi mondani, o prima di una corsa. 

Proprio al Coachella, il pilota ha partecipato a un party indossando un look full monogram firmato da Fendi, direttamente recuperato dalla Spring-Summer 2023, dove l’iconica doppia F si mostra in tonalità spazzolata su uno sfondo blu navy. Ma ancora più di recente, ha indossato più di un full monogram by Louis Vuitton, dapprima in collaborazione con Colm Dillane, poi sul paddock di Miami, con un completo in denim adornato dall’iconico e scintillante “LV” logo all-over. 

Uno stile massimalista, che viene sfoggiato come il proseguimento di una passerella direttamente organizzata dalla maison, e che, come molti fanno notare, può essere l’unico modo per sfoggiare look così loud senza finire nel mero esibizionismo. 

Il contraltare italiano di questo stile è sicuramente espresso dai rapper, primi tra tutti Guè, Tony Effe e Lazza. Sull’onda del successo di “Madreperla”, Guè sceglie un total look Moschino, con lettering tono su tono, e pattern all-over, per celebrare l’album che ha conquistato le classifiche.

Mentre Tony Effe, anche se di recente sta abbracciando uno stile più low-key, almeno rispetto ai suoi standard, prediligendo solo una shirt Valentino, ad esempio per il video di “EFFE”, in passato ha numerose comparse in total look con loghi in vista, come quando nel 2020 posò completamente in Dior; cosa che non corrisponde a Lazza, che sul palco del Mediolanum Forum sceglie un completo Fendi totalmente logato, proprio come Lewis Hamilton aveva fatto qualche settimana prima. 

Appare chiaro che bisogna decidere da che parte stare, minimalismo o massimalismo dipende dal modo in cui ci si approccia alla propria carriera e alla propria immagine, e se è vero che numerose celebrity e star stanno scegliendo la strada del quiet luxury, probabilmente per riorientare l’attenzione sui loro progetti e marchi secondari più che sulla loro immagine, è anche vero che c’è tutto un filone di star e artisti cari alla Gen Z che fanno della moda, e dello stile loud un simbolo della loro carriera e della loro vita vissuta sempre al massimo.