I fondatori di Golden Goose hanno dato nuova vita a uno dei palazzi più belli di Venezia
ART & DESIGN
23 Giugno 2025
Articolo di
Dario SimonettiI fondatori di Golden Goose hanno dato nuova vita a uno dei palazzi più belli di Venezia
Vuoi per i suoi canali, per i palazzi bizantini o per il suo ruolo centrale nel Rinascimento, Venezia ha sempre esercitato un fascino magnetico su creativi, collezionisti e visionari. Un legame, quello con l’arte, che non si esaurisce nel passato e che continua a scrivere la storia della città lagunare attraverso l’avanguardia della Biennale, le sperimentazioni contemporanee, e progetti che scelgono di abitarla in modo diverso.
Tra queste realtà, The Venice Venice Hotel si distingue per un’idea di ospitalità che unisce uno sguardo proiettato al futuro alla valorizzazione del patrimonio culturale della città. Inaugurato nel 2022 come frutto della visione di Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo, fondatori di Golden Goose, il progetto si presenta come un manifesto della “postvenezianità”, corrente culturale creata appositamente per raccontare una Venezia nuova, capace di dialogare con la contemporaneità senza rinunciare alle proprie radici.
Un concetto che prende forma prima di tutto nella sede stessa dell’hotel: lo storico Palazzo Ca’ da Mosto, riportato al suo antico splendore per l’occasione. Situato a pochi passi dal Ponte di Rialto e annoverato come il più antico palazzo in pietra della Serenissima, tra il XVII e il XIX secolo questo affascinante edificio bizantino ha ospitato sovrani, zar ed esploratori, prima di cadere in disuso. L’intervento di restauro, condotto dallo Studio APML sotto la direzione dello stesso Alessandro Gallo, ne ha preservato l’identità architettonica restituendogli il fascino originario, trasformandolo in un lussuoso cinque stelle dove storia e arte contemporanea si incontrano.
Ciascuna delle 45 stanze del Venice Venice — distribuite tra Ca’ da Mosto e l’adiacente Ca’ Dolfin — è infatti caratterizzata da un’identità distinta, ispirata ogni volta a un artista o a un movimento architettonico o artistico diverso. Francesco Simeti, Igor Mitoraj, Fabio Viale, Renato D’Agostin, Jannis Kounellis, Gilberto Zorio e Pol Polloniato sono solo alcune delle firme che arricchiscono gli ambienti dell’hotel, affiancate da omaggi alle correnti dell’Arte Povera, del Fluxus, dell’architettura radicale e dell’arte concettuale. Un insieme di riferimenti visivi e culturali che si intreccia con travi originali, pavimenti storici e soffitti preesistenti nell’edificio, il tutto impreziosito dagli affacci scenografici sui canali della città.
Molti degli arredi sono anche acquistabili, offrendo agli ospiti la possibilità di portare con sé un frammento dell’esperienza Venice Venice. Tra i pezzi disponibili spiccano le iconiche sedie CH20 di Hans J. Wegner, reinterpretate in un’esclusiva versione con schienale in ottone, e gli elementi della collezione The Erose, disegnata dallo stesso Alessandro Gallo.
Lo spirito artistico si respira anche nei restanti ambienti dell’hotel: il cocktail bar The Bitter Venice unisce ledwall e fibra di carbonio agli arazzi di Simeti, mentre nella Felix Anima Spa le strutture in lino e canapa dell’artista Victoria Zidaru trasformano il percorso wellness in un’esperienza sensoriale e immersiva. Al piano terra, infine, quello che un tempo era il sotoportego del traghetto di Ca’ da Mosto ospita il concept store Venice M’Art, dove la shopping experience incontra la ristorazione nella caffetteria e nel romantico ristorante con terrazza sul Canal Grande.
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