Il benessere va di moda
STYLE
15 Gennaio 2025
Articolo di
Michela Frau
Il benessere va di moda
Che la salute sia molto più della semplice assenza di malattia è un concetto ormai condiviso dalla gran parte dei consumatori a livello mondiale. Oltre l’80% degli americani intervistati, secondo quanto emerge nell’ultima ricerca Future of Wellness firmata da McKinsey & Company, considera il benessere una priorità assoluta, nonché un tema primario della quotidianità. La crescita di tale consapevolezza, particolarmente evidente tra la Gen Z e i Millennials, come dimostra il proliferare di contenuti social a tema, ha reso il settore del benessere un mercato fiorente e in forte sviluppo. Il comparto, che comprende prodotti e servizi incentrati sul miglioramento della salute fisica, mentale ed emotiva ha infatti raggiunto nel 2024 un valore di 1.638 miliardi di euro.
Oltre alla tendenza a prediligere le bevande analcoliche, a favorire gli incontri pomeridiani rispetto a quelli notturni e a scegliere la colazione come occasione di socializzazione invece della tradizionale combinazione cena e serata in discoteca, sono diversi e variegati i fenomeni che ribadiscono come il wellness stia vivendo la sua golden age.
Il boom degli integratori
Divenuti negli ultimi tempi i migliori alleati dei consumatori per affrontare cambiamenti fisici, favorire il benessere mentale o come supporto nutrizionale, gli integratori hanno dato vita a un business che si stima toccherà i 327 miliardi di dollari nel 2030, con una crescita dell’84% rispetto al 2023 (Grand View Research). Riscontrabile in tutti i mercati, il trend positivo è particolarmente marcato anche in Italia, dove le vendite sono cresciute del 60% negli ultimi dieci anni.
L’ingrediente più celebre del momento? Senza dubbio, il NAD+. Ribattezzata la «molecola della longevità», questa sostanza è nota, tra le sue molteplici funzioni, per potenziare i meccanismi cellulari anti-invecchiamento. Sebbene venga prodotta naturalmente dal nostro corpo, la sua presenza diminuisce con l’avanzare dell’età, il che la rende la protagonista di un numero crescente di prodotti.
In questo scenario, molte celebrità, fiutando la possibilità di fare business, hanno lanciato brand wellness-oriented. Se pioniera fu Gwyneth Paltrow, che nel 2008 fondò il suo Goop, nel tempo si sono aggiunti Travis Barker con la sua linea a base di cannabis, sua moglie Kourtney Kardashian con Lemme, Kate Moss con Cosmoss e infine David Beckham. Risale allo scorso novembre il debutto di IM8, il marchio di integratori creato dalla stella del Manchester United.
Le spa come meta di viaggio
Superato il valore di 161,5 miliardi di dollari nel 2023 (sempre secondo le stime di Grand View Research), il mercato globale delle spa è destinato a incrementare del 13% da qui al 2030, sostenuto dal crescente interesse dei turisti verso attrazioni e servizi di questo tipo. Inevitabilmente, la diffusione del turismo del benessere ha portato alla proliferazione di strutture autonome o inserite all’interno degli hotel di lusso. Un fenomeno riscontrabile anche nel nostro Paese.
Nel cuore del quartiere di San Siro, sorgono le nuove terme di Milano. Aperto al pubblico dal prossimo aprile, quello che viene definito il più grande parco termale naturale urbano d’Italia nasce dal recupero delle ex scuderie De Montel, gioiellino del liberty meneghino il cui fascino originale è stato mantenuto grazie a un’attenta e minuziosa attività di restauro, iniziata con il ripristino della storica sorgente termale a 396 metri di profondità. Dislocate su una superficie di 16.000 mq circondata dal verde, le terme contano dieci piscine, quattro saune, sedici sale massaggi e ampie zone relax, e hanno tutte le carte in regola per diventare un indirizzo cult in città, pronte ad accogliere fino a 700 ospiti. Tra le novità più attese, la vasca ipersalina che ripropone l’effetto delle acque del Mar Morto, la sauna rivestita in pino cembro e i giochi d’acqua che offrono la possibilità di vivere la sensazione di camminare sotto un temporale.
La diffusione di device indossabili
Progettati per essere indossati e per monitorare parametri come la frequenza cardiaca, i passi, la qualità del sonno, la temperatura corporea e persino la pressione sanguigna, i wearable devices sono ormai diventati parte integrante dell’abbigliamento quotidiano delle persone.
Oltre ai più noti smartwatch, con il modello di Apple in testa, sono diverse le tecnologie presenti sul mercato, come gli anelli biometrici, i quali dotati di sensori, forniscono informazioni precise sulla qualità del sonno, o i monitor della glicemia, che applicati solitamente sul retro del braccio, consentono di rilevare il livello di zucchero nel sangue. Dati essenziali che possono poi essere utilizzati per la formulazione di un piano nutrizionale personalizzato.
Sempre più nuovi e sempre più diffusi, tali strumenti continuano a guadagnare terreno. Un terzo degli utenti intervistati da McKinsey per la ricerca Future of Wellness ha dichiarato di utilizzare i propri dispositivi con maggiore frequenza rispetto all’anno precedente, mentre oltre il 75% di essi ha espresso interesse nell’adottare un dispositivo indossabile in futuro.
L’inarrestabile corsa della skincare
Una coccola. Un rito che si ripete, in tutte le sue fasi, quotidianamente. La cura della pelle è, negli ultimi anni, divenuta un’abitudine consolidata all’interno della routine quotidiana della maggior parte delle persone. Ancora di più per Gen Z e Millennial, tra i quali anche gli uomini mostrano un crescente interesse per tali pratiche, contribuendo a spingere il settore del beauty a raggiungere i 427 miliardi di dollari di valore, una cifra destinata a crescere del 6% annuo fino a raggiungere i 580 miliardi nel 2027 (secondo le stime di McKinsey). La skincare è la categoria più grande del settore e occupa una quota di mercato pari al 44%. BeautyHealth, nel suo report annuale, ha messo in evidenza le tendenze che domineranno il mercato nel 2025:
- Skinimalismo: L’espressione fa riferimento ad un approccio che riduce le fasi della skincare e si concentra su pochi semplici passaggi e pochi e semplici prodotti, che garantiscano la salute della pelle.
- Medicalizzazione della bellezza: i consumatori riporranno sempre più fiducia nei prodotti clinicamente testati, il cui uso è promosso dagli esperti. Un fenomeno che, secondo McKinsey, sembra essere correlato alla crescita dell’economia degli influencer e, con essa, alla diffusione di opinioni potenzialmente dubbie, legate più a un ritorno economico che a un’effettiva efficacia.
- Ascesa del consumatore skintellectual: supportati dalla scienza, dai dati e dagli esperti di salute della pelle, i consumatori sono più informati e perspicaci che mai.
- Trattamenti personalizzati: in un futuro prossimo, potremmo non leggere più la dicitura «adatto a tutti i tipi di pelle» sulle etichette dei prodotti. La personalizzazione dei cosmetici, una delle tendenze già in atto dal 2024, spinge i consumatori a cercare aziende e fornitori che li considerino individui con esigenze uniche.
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