STYLE

30 Aprile 2024

Articolo di

string(15) "Camilla Bordoni"
Camilla Bordoni

JORDANLUCA WTF? Indossereste un jeans da 600€ con una macchia?

STYLE

30 Aprile 2024

Articolo di

Camilla Bordoni
JORDANLUCA jeans macchia pipì pee fw23
JORDANLUCA

JORDANLUCA WTF? Indossereste un jeans da 600€ con una macchia?

Quando si è un brand relativamente giovane in qualche modo un segno lo si deve lasciare e JORDANLUCA diciamo che questo mantra lo ha preso alla lettera, sfilando nel pieno di una fashion week colma di grandi squali. Come? Beh, con quello che gli utenti online hanno ribattezzato come “pee-stained denim”, ovvero (e più elegantemente) un paio di unusual jeans con un grande alone proprio all’altezza della zip. Inutile dire che il web si è scatenato poiché quel chiaro scuro sul cavallo dei pantaloni ricorda proprio una macchia imbarazzante di pipì. Ma, spoiler, qui non c’è è stato nessun incidente!

La cosa interessante in realtà è che in passerella erano passati un po’ in sordina, si vuole per il momento, si vuole per il gioco di luci che si sa inganna e il dubbio può venire. Fatto sta che, come spesso accade con questi capi feticci del fashion, ora sono diventati virali. Ma c’è un piccolissimo particolare: costano circa 600 euro (da passerella il prezzo sale a quasi 800). Ora, per quanto si possa comprendere che a livello di personal style ci si voglia distinguere dalla massa, indossereste un paio di pantaloni con una grande chiazza ambigua sul davanti?

@dailymail The JordanLuca jeans, which have a stain surrounding the crotch area, have the entire internet talking. While some think they could DIY their own pair, others are willing to pay a pretty penny for the designer denim. Those interested in the fashion trend can purchase the lightwash pair for $607. 🎥 @JORDANLUCA #news #jeans #fashiontrend #runway #fashion #fashionnees ♬ original sound – cbs1n

L’aspetto paradossale di tutta questa faccenda è che se si inizia a leggere i commenti ironici sui social il verdetto sembra chiaro: tutti li trovano imbarazzanti e/o orribili. Infatti, tra battute e immagini sarcastiche all’insegna del memefication, la domanda che si può leggere tra le righe riguarda il perché mai si dovrebbe indossare una cosa del genere.

Ecco ma allora perché sull’e-shop sono sold out? Tralasciando il comportamento del consumatore, questa apparente incoerenza è a dir poco significativa per il brand, soprattutto se non ha nessun colosso del lusso alle spalle. L’hype è strategico quanto i rumors che si vengono a creare. E se l’obiettivo fosse proprio questo? In fondo la storia della moda insegna che il dress to impress funziona sempre.

Da JORDANLUCA a Julia Fox: OMG

C’è un articolo del New York Times in cui si fa riferimento alle collezioni stravaganti che alcuni stilisti portano in passerella, giustificandone l’idea creativa di alcuni capi “esagerati” con il fatto di dover stupire l’accolito popolo della moda nel più breve tempo possibile. In effetti, se ci si sofferma a pensare anche solo al modo in cui ad oggi è possibile assistere a uno show, si comprende subito come il “fare scandalo” sia quasi necessario per diverse firme, così da scalare l’algoritmo dei social e comparire a chiunque sia in possesso di uno smartphone.

Insomma, bisogna creare una conversazione e se per farlo l’imperativo categorico è infrangere anche qualche tabù non importa. Per JORDANLUCA il “gioco” dei pee-stained denim sembra aver valso la candela, come esattamente anni prima è stato per Di Petsa e i suoi jeans “umidi“ nella versione liquido femminile. D’altra parte il detto «basta che se ne parli» è sempre un evergreen, tanto più se di mezzo c’è la gara alla viralità che, nel bene o nel male, giova all’immagine per la maggior parte delle volte.

Chi di certo ha fatto di questa asserzione un vademecum è sicuramente Julia Fox. Sì, l’esposizione mediatica era arrivata con la liaison con Kanye West, ma se è entrata prepotentemente nei nostri feed Instargram è grazie alle sue scelte di stile non convenzionali.

Perché se chiedete in giro chi è i più diranno che era quella del vestito nero con la mano al collo (di Han Kjobenhavn, ndr) agli Oscar 2022, quella che era andata a fare la spesa in mutande-reggiseno e trench o quella che alla fashion week della grande mela se ne era uscita con una borsa a forma di corpo umano a grandezza naturale (con tanto di chioma bionda). Che sia modella, attrice, creator o quanto altro lo diranno in pochi ma in fondo nemmeno lei si definisce. Sia quel che sia, però è indubbio che nel suo naturale e libero estro ci sia di fondo una strategia che strizza l’occhio all’aumento della propria “brand awareness” o, più semplicemente, alla crescita organica di follower sui social.

Su questo lei ci ha costruito quasi un impero perché quando degli abiti concettual-popolari riesci a farci un programma non ci sono repliche che tengano, ma solo fatturati che si gonfiano. Debutterà il 6 maggio infatti “Omg fashun”; il concorso live diretto dalla stessa icon e co-ospitato dallo stylist Law Roach (per intenderci, è quello di Zendaya, ndr) dove i designer concorrenti, chiamati disruptors, si dovranno sfidare a colpi di testa per creare look audaci e fuori dall’ordinario secondo le direttive della padrona di casa. Il trailer è già emblematico: «One man’s trash is Julia Fox’s treasure» si sente dire. Insomma… che anche lei abbia comprato i jeans di Jordanluca? In fin dei conti date le premesse è molto probabile.

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