JW Anderson, il marchio fondato dall’omonimo creativo irlandese, è da ormai diverso tempo nel mirino degli appassionati e dei curiosi, soprattutto nei periodi delle Fashion Week, come nel caso di quella londinese, che si tiene nella capitale britannica fino al 19 settembre.

La sua personalissima visione della moda, che lo contraddistingue e lo caratterizza nel panorama mondiale, pone JW Anderson come una delle principali pedine sullo scacchiere della moda a livello europeo e oltre. L’idea di fondo, da cui prendono vita le sue creazioni, è quella di una “playfulness” senza tempo in grado di attrarre persone di ogni estrazione sociale e di ogni età.

E infatti, ogni sua passerella è in grado di esercitare un fascino inenarrabile su una vasta platea di persone. In occasione della London Fashion Week, JW Anderson ha scelto di esplorare il gioco nella sua forma materica, l’insostenibile leggerezza della concretezza, potremmo dire, parafrasando Milan Kundera. Così, l’invito è stato un pezzo di pongo, plastilina per bambini, colorata, ad anticipare ciò che sarebbe andato in scena di lì a poco.

Tutti i capi portati in scena danzano e giocano, su sé stessi, si intrecciano, si imbottiscono, si riavvolgono e cadono in drappeggi morbidi e stravolti nelle forme, ma fedeli nell’essenza della propria funzionalità. La collezione SS24 quindi si pone in continuità con quanto già presentato, sulla scia dello sperimentalismo già osservato con la presentazione della FW23, dove i cartamodelli hanno assunto dimensioni favolistiche, fortemente strutturate, tanto da sembrare finti.

Le forme scelte da JW Anderson sono, ancora una volta, quelle consacrate dalla tradizione, come ad esempio i classici trench britannici o le minigonne, che vengono rivisitate e destrutturate, ma il vero pezzo forte sono le hoodie e gli short. In un abbinamento tanto caro alle mezze stagioni, casual e sportivo, i capi in questione, ovvero felpe con cappuccio e pantaloncini sopra al ginocchio vengono modellati con pongo e argilla, offrendo un allure di maggiore pesantezza, caratterizzati da un finto gioco di chiaroscuro.

Contrapposto a ciò, sacchetti di plastica sono stati utilizzati per realizzare altri look, gonfi e colorati, con un nodo all’altezza del collo, in una semplicità mai banale ma anzi, molto ricercata. La leggerezza è stata donata anche dagli accessori che hanno impreziosito la collezione, come nel caso delle perline, o delle piume applicate sui giubbotti. Ampio spazio anche ai capispalla, che spaziano dai trench classici, alle motorbike con coulisse, ai bomber così ampi da formare dei pantaloni sporgenti e buffi.