STYLE

31 Gennaio 2025

Articolo di

string(12) "Michela Frau"
Michela Frau

Kim Jones saluta Dior

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31 Gennaio 2025

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Michela Frau
Kim Jones lascia direzione creativa Dior Men

Kim Jones saluta Dior

Sette anni dopo, è tempo di saluti tra Dior e Kim Jones. Le voci (le ennesime di questi mesi) circolavano da tempo, e l’ultimo défilé, andato in scena pochi giorni fa nella sala dell’École Militaire di Parigi e seguito poche ore dopo dal conferimento della Légion d’Honneur allo stilista londinese, è parso a tutti come un addio. Addio ora confermato. Una ciliegina sulla torta, offerta da una collezione nata dallo studio delle linee H per l’alta moda realizzate da Monsieur Dior nel 1955, diventata occasione per celebrare lo straordinario lavoro e l’inestimabile apporto di Jones alla maison francese.

«È stato un vero onore poter creare le mie collezioni all’interno della maison Dior, simbolo di assoluta eccellenza» ha dichiarato Jones. «Esprimo la mia profonda gratitudine al mio studio e agli atelier che mi hanno accompagnato in questo meraviglioso viaggio, dando vita alle mie creazioni».

Era il 2018 quando il patron di LVMH gli affidò il posto precedentemente ricoperto dal designer belga Kris Van Assche (e, ancora prima, da Hedi Slimane), ma il rapporto tra il colosso francese e Jones era iniziato già da tempo. Dal 2011, prima di approdare a Dior, lo stilista britannico ha guidato la linea uomo di Louis Vuitton, ideando la celebre collaborazione con Supreme del 2017, che ha inevitabilmente cambiato il mondo della moda, spalancando le porte del lusso all’universo streetwear.

E gli stilemi, quell’attitude e la naturale inclinazione alle collaborazioni, diktat del mondo street, Jones li ha saputi integrare pienamente con l’heritage della maison, apparentemente molto distante da tutto questo. Le collaborazioni, numerose e coinvolgenti brand e artisti di spicco provenienti da tutto il mondo – da Kaws, Daniel Arsham, Travis Scott e Shawn Stüssy a 1017 Alyx 9SM, passando per Amoako Boafo, Kenny Scharf, Hajime Sorayama e Peter Doig – sono diventate uno strumento chiave per raccontare la maestria innata di Jones nel saper attingere dall’heritage della maison.

Ha saputo estrapolare elementi couture, dettagli femminili e colori tenui, mescolandoli con gli elementi di un bagaglio personale costruito nelle sue esperienze precedenti, fin dagli studi alla Central Saint Martins e alla sua collezione di laurea, che colpì John Galliano al punto da acquistarla.

«Con tutto il suo talento e la sua creatività, ha costantemente reinterpretato il patrimonio della maison con una libertà di tono autentica e sorprendenti collaborazioni artistiche altamente desiderabili», ha commentato Delphine Arnault, presidente e CEO di Christian Dior Couture. E mentre ancora non è stato comunicato quale sarà il futuro di Jones (che qualche mese fa ha lasciato anche Fendi, dove era approdato come successore di Karl Lagerfeld), crescono le speculazioni secondo cui Jonathan Anderson sarebbe pronto a diventare il nuovo numero uno di Dior.

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