Durante il lockdown, mentre guardavamo i video delle conferenze stampa di Giuseppe Conte che ci aggiornavano su restrizioni e sull’andamento dell’ondata pandemica, abbiamo cominciato ad abituarci alla presenza, generalmente in un riquadro a lato del televisore, di figure che comunicavano quanto detto tramite la LIS, in modo che anche i non udenti potessero apprendere quanto stava accadendo.

Su TikTok e Instagram ha preso forma un progetto di integrazione linguistica chiamato The Sign Dance. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione delle persone non udenti una serie di espressioni in Lingua dei Segni Italiana, utili da imparare e utilizzare nella quotidianità con una consapevolezza nuova. E questa community è riuscita a far diventare contenuti LIS una tendenza.

Durante i due eventi clou di questi primi mesi del 2023, ovvero Sanremo e il Super Bowl, la LIS è diventata letteralmente virale. Per quanto riguarda il festival della canzone italiana, la Rai ha ingaggiato 14 performer per interpretare i 28 brani in gara, e la diffusione della LIS è passata anche attraverso il Fantasanremo, di particolare rilevanza tra i giovanissimi. A tal proposito, avere in squadra un cantante che ringraziava l’orchestra in LIS, ad esempio, sbloccava un “Bonus LIS“. Si è attivata, dunque, una vera e propria macchina di consapevolezza ed inclusione che, passando attraverso il social più apprezzato dalla Gen Z, TikTok, si è ovviamente trasformata in un fenomeno seguitissimo.

Il successo della LIS è dovuto all’abbinamento musicale, che ha reso fluida la gestualità, garantendo agli interpreti (che, per l’occasione, sono diventati “performer” appunto) un pieno e totale coinvolgimento nella traduzione del brano in questione, ben oltre una mera trasposizione letterale.

Iconici, in tal senso, due momenti: il primo, messo in atto da Blanco durante la sua performance per “L’isola delle Rose”, in cui l’interprete, visibilmente in difficoltà, ha iniziato a mimare gli strumenti musicali mentre il giovane cantautore distruggeva la scenografia floreale; il secondo, invece, è stato merito di Rosa Chemical con la sua travolgente “Made in Italy”, un tripudio di gioia, doppi sensi e contenuti esplicitati con provocazione e trasgressione, che anche l’interprete ha riportato, in una sincronia perfetta con Rosa, facendola diventare un successo virale.

Se Rosa Chemical ha suscitato tutto ciò, che effetto può farci Rihanna che intona “Bitch Better Have My Money”? Non c’è bisogno di andare troppo in là con il pensiero, perché anche in questo caso l’esibizione al Super Bowl ha letteralmente stroncato qualsiasi altra tendenza, riportando il focus su una performer che ha fatto la storia del Pop e dell’R&B. In questo caso, la viralità è stata merito della forza esplosiva di Riri, ma anche della sua interprete. Tramite la LIS ha dato vita ad un vero e proprio balletto hip-hop, dimostrando una grande consapevolezza del proprio corpo e del background della canzone, nonché un grande trasporto nell’esibizione.

Queste iniziative rendono attraente e inclusiva una pratica che, in passato, è stata considerata una limitazione e un minus per gli ipoudenti, spesso accompagnata da una sentimento di vergogna ed emarginazione sociale. La vera meraviglia è offerta dal mondo musicale, un collante straordinario tra realtà spesso distanti tra loro, la versatilità e il coinvolgimento che qualche nota e dei versi offrono supera le barriere imposte dalla natura e arriva a più gente possibile. L’aria travolgente di questa danza sprona sempre più gente a cimentarsi nel linguaggio dei segni, scegliendo brani dal forte appeal, in grado di suscitare più compartecipazione possibile e spirito di emulazione, offrendo, per la prima volta, la possibilità di imparare una skill che può portare al successo sia in rete che nella vita reale.