I manager italiani che guidano il lusso nel mondo
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24 Ottobre 2025
Articolo di
Giorgia Monti
I manager italiani che guidano il lusso nel mondo
Dietro grandi aziende si trovano sempre grandi amministratori delegati. E, sempre più spesso, capita che siano proprio manager italiani. Che i concetti di eccellenza e italianità siano sempre andati d’accordo tra loro, soprattutto nel mondo della moda e del lusso, non è certo una novità. Il “saper fare” italiano fondato sulla ricerca di tradizione e qualità non smette mai di dimostrarsi una carta vincente. E sono sempre di più le realtà, non necessariamente con origini nel Belpaese, che scelgono di affidare le redini delle aziende a CEO italiani.
CEO è un termine che abbiamo imparato a conoscere meglio nel corso degli ultimi anni, ma in realtà rappresenta un ruolo sempre esistito. È l’acronimo di Chief Executive Officer, che si traduce in italiano con Amministratore Delegato, anche abbreviato in AD. Ma in cosa consiste esattamente questa mansione?
Il CEO è uno dei ruoli più importanti all’interno di un’azienda. Per semplificare, guida l’azienda: è responsabile delle decisioni e della gestione imprenditoriale e ha il compito di calcolare i rischi e di proporre nuove strategie con l’obiettivo di raggiungere uno sviluppo sempre maggiore, sia in fatto di guadagno che di relazioni commerciali. È il volto dell’azienda, che deve rappresentare all’interno di un settore sempre più vasto e competitivo.
Deve quindi possedere capacità analitiche e operative, essere un attento osservatore in grado di cogliere i cambiamenti nel mondo e saper rischiare al momento giusto.
Ma come si fa a raggiungere questo ruolo? Innanzitutto, il CEO viene nominato dal Consiglio di Amministrazione (CdA), di cui lui stesso fa parte. E, ovviamente, per riuscire a ottenere questa mansione è necessario avere alle spalle una carriera ricca di esperienze e competenze all’interno del settore manageriale.
In molti casi si tratta di promozioni interne, dopo aver trascorso anni all’interno dell’azienda ed essere riuscito a scalare la gerarchia aziendale grazie al proprio talento. In altri, invece, si viene assunti esternamente e anche da realtà decisamente differenti, soprattutto se l’obiettivo è quello di raggiungere obiettivi diversi e affrontare sfide nuove. Oppure, molto spesso i CEO sono gli stessi imprenditori fondatori dell’azienda.
Chi sono quindi oggi i manager italiani che guidano il mondo del lusso?
Giuseppe Marsocci – Giorgio Armani
Fresco di nomina, Giuseppe Marsocci è il nuovo amministratore delegato del Gruppo Armani. Una scelta basata su una lunga carriera dedicata al mondo del lusso, ben 35 anni, di cui 23 già all’interno dell’azienda milanese.
Marsocci, dopo essersi laureato in Economia e Commercio all’università di Torino, sua città natale, ha occupato diverse mansioni in ambito sales, marketing e brand management presso il Gruppo GFT. È stato responsabile dello sviluppo del business internazionale di Fila Sport, per poi entrare nel 2003 nel Gruppo Armani ricoprendo ruoli di crescente responsabilità, sia presso la sede di Milano sia nelle filiali estere. Per gli ultimi 6 anni è stato Vicedirettore Generale e Global Chief Commercial Officer del gruppo. Fino ad arrivare alla promozione di pochi giorni fa, con il suo ingresso nel Consiglio d’Amministrazione e la nomina di CEO.
Silvio Campara – Golden Goose
Classe 1979, Campara si è laureato in Economia e Fashion Design Management presso l’Università Luigi Bocconi. La sua carriera professionale è iniziata nel 2004 presso Alexander McQueen, dove ha lavorato nel team retail. Successivamente è arrivato da Giorgio Armani, dove ha progettato e strutturato il sistema di retail aziendale in Asia e in Australia per i marchi Armani Junior e Armani Jeans. Dal 2009 al 2013, ha assunto il ruolo di Investment Funds Manager, specializzandosi in operazioni di buy-out.
Inizialmente è entrato in Golden Goose come Chief Commercial Officer con l’obiettivo di dare nuova vita al brand veneziano, rafforzandone l’immagine e i Founding Values. Il brand è diventato un fenomeno globale e Campara, nel corso degli anni, ha raggiunto i ruoli di Amministratore Delegato, Direttore Esecutivo del Consiglio di Amministrazione del brand e Sponsor di Sostenibilità all’interno del Consiglio.
Remo Ruffini – Moncler
Nato nel 1961 a Como, attualmente ricopre le cariche di Presidente e Amministratore Delegato di Moncler. Ma le capacità dell’imprenditore si devono ovviamente alla sua lunga esperienza nel settore. Ruffini ha fondato la sua prima azienda nel 1984, New England Company, inizialmente specializzata in camiceria maschile per poi aggiungere sportswear e linea donna. Realtà portata avanti fino al 2000.
È stato poi nel 2003 che è nato il rapporto tra Ruffini e Moncler, quando l’imprenditore rileva il famoso brand noto per i suoi piumini. Da quel momento, inizia la sua scalata nel panorama mondiale del lusso e, dopo appena 10 anni, arriva la quotazione in Borsa.
Ma i risultati non finiscono qui. Nel 2018 viene presentato il progetto Moncler Genius, che vede la collaborazione con artisti multidisciplinari, e tre anni dopo viene finalizzata l’acquisizione di Stone Island. Nel 2003, il fatturato aziendale era di 55 milioni di euro, nel 2023 di 2,9 miliardi.
Matteo Sgarbossa – Balmain
Nominato CEO nel 2024 al posto di Jean-Jacques Guével, anche Sgarbossa vanta una lunga esperienza nel settore della moda. Nel suo curriculum figurano esperienze da Benetton, per cui ha svolto il ruolo di Brand Manager per Sisley, da Mango come International Retail Director e Vice President Retail Europe presso Gucci. Infine, ha rivestito anche il ruolo di International Director per Givenchy, oltre a essere membro del comitato esecutivo.
La nomina ad Amministratore Delegato di Balmain fa parte della strategia di Mayhoola for Investments, holding del lusso che dal 2016 ha acquisito il 100% del controllo del brand, per far crescere l’azienda a livello mondiale.
Riccardo Bellini – Valentino
A partire dal 1° settembre 2025 ha assunto il ruolo di CEO di Valentino sostituendo Jacopo Venturini. E il suo background è sicuramente interessante. Laureato all’università Bocconi e specializzato alle Iese Business School, Bellini vanta trent’anni di esperienza manageriale nel settore della moda e del lusso.
Dopo gli inizi in Procter & Gamble e una lunga esperienza in Diesel, in cui ha ricoperto ruoli dirigenziali senior in ambito business e marketing, è approdato da Maison Margiela, dove ha ricoperto il ruolo di CEO dal 2017 al 2019. Successivamente ha guidato Chloé, riuscendo anche a far ottenere al brand la prestigiosa certificazione B Corp.
Ad oggi la sua presenza in Valentino rappresenta sicuramente una spinta per accelerare il percorso del brand e della direzione creativa di Alessandro Michele. In più, il fatto che da gennaio 2025 Bellini sia Managing Director di Mayhoola, holding attualmente proprietaria della maison, rappresenta sicuramente una mossa strategica. In qualità di Amministratore Delegato di Valentino avrà il compito di facilitare anche i rapporti tra l’attuale proprietà e Kering, che al momento detiene una quota del 30% e punta ad acquisire tutta l’azienda entro il 2028.
Gianfranco Gianangeli – Balenciaga
Vanta una solida esperienza nel settore del lusso, avendo lavorato per diverse case di moda italiane e francesi, ricoprendo ruoli nel merchandising e retail. Un background che gli ha permesso di diventare CEO di Balenciaga a partire dal 2 gennaio 2025.
Ha iniziato la sua carriera presso Bottega Veneta nel 2006 diventando Direttore del Merchandising per le categorie maschili e successivamente Direttore Generale del Merchandising in Giappone. Nel 2011 è stato nominato Associate International Director presso Prada, prima di spostarsi in Givenchy nel 2013 in qualità di Direttore Globale Retail. Nel 2017 fonda un’azienda di maglieria in Italia di cui è proprietario e amministratore delegato e tre anni più tardi viene nominato Amministratore Delegato di Maison Margiela, per poi spostarsi da Saint Laurent nel 2023 come Chief Commercial Officer.
Ora, succedendo a Cédric Charbit alla guida di Balenciaga, il ruolo di Gianangeli sarà quello di continuare a rafforzare ed espandere l’influenza e la notorietà della casa di moda transalpina, ha spiegato Kering.
Luca de Meo – Kering
Dal 15 settembre 2025, Luca de Meo è Amministratore Delegato di Kering e membro del Consiglio di Amministrazione. Un caso particolare che evidenzia come molto spesso per cercare di portare un cambiamento si scelgano professionisti provenienti non solo dall’esterno ma anche da settori differenti.
Il passato di de Meo, infatti, delinea una carriera diversa rispetto a quelle citate finora. Ha iniziato nel settore automobilistico presso Renault, nel 1992, per poi entrare in Toyota Europe. Successivamente ha raggiunto il gruppo Fiat, dove ha ricoperto diversi incarichi, tra cui Amministratore Delegato di Abarth e Direttore Marketing del gruppo Fiat.
Nel 2009 è entrato a far parte del gruppo Volkswagen in qualità di Direttore Marketing sia del gruppo che del marchio Volkswagen e nel 2012 è stato nominato membro del Comitato Esecutivo di Audi AG. Successivamente, dal 2015 al 2020 ha ricoperto la carica di Presidente di Seat e Cupra, per poi essere nominato Amministratore Delegato del gruppo Renault. È stato anche Presidente dell’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA) e Amministratore Delegato di Ampere.
Proprio per la sua esperienza e i grandi traguardi raggiunti, la nomina di de Meo a CEO di Kering non può che avere come obiettivo quello di raggiungere risultati diversi e affrontare sfide nuove.
Andrea Guerra – Prada
Amministratore Delegato del Gruppo Prada dal gennaio 2023. Anche nel caso di Guerra possiamo tracciare un passato manageriale molto ricco e variegato. La sua carriera inizia nel mondo dell’hotellerie, fino a ricoprire il ruolo, negli anni ’90, di Direttore Marketing di Marriott Italia. Ottiene il titolo di Amministratore Delegato per Merloni Elettrodomestici nel 2000, diventando così il più giovane AD di una società quotata. Fino al 2004 in cui diventa CEO di Luxottica, portando il fatturato aziendale a triplicare durante i suoi dieci anni di guida.
Successivamente, dal 2016 al 2020 è stato Presidente Esecutivo di Eataly, per poi diventare CEO di LVMH Hospitality Excellence e membro del comitato esecutivo. Da gennaio 2021 è a capo di Fendi e Loro Piana, fino ad arrivare al ruolo che riveste oggi per Prada. Assunto con l’obiettivo di aumentare la crescita in modo duraturo nel tempo e facilitare il passaggio generazionale all’interno del gruppo quando Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli e attualmente Head of Corporate Social Responsibility, prenderà a tutti gli effetti le redini dell’azienda.
Francesca Bellettini – Gucci
Lo scorso settembre Kering ha annunciato la nomina di Francesca Bellettini a Presidente e Amministratrice Delegata di Gucci. Ha iniziato la sua carriera a Londra nell’Investments banking presso Goldman Sachs International, Deutsche Morgan Grenfell e Compass Partners International. Nel 1999 entra a far parte della divisione Business Planning and Development del Gruppo Prada, per poi ricoprire il ruolo di Operations Manager per Helmut Lang.
È entrata in Kering nel 2003 in qualità di Strategic Planning Director and Associate Worldwide Merchandising Director di Gucci. Nel 2008 è passata a Bottega Veneta, dove dopo due anni è diventata Worldwide Merchandising and Communications Director. Successivamente, nel 2013 viene nominata Presidente e CEO di Saint Laurent: sotto la sua guida l’espansione del brand è stata evidente, riuscendo ad evolversi ma rimanendo fedele all’heritage. Nel 2023 sempre in Kering diventa Vicedirettrice Generale, responsabile dello sviluppo delle maison e del coordinamento degli amministratori delegati di tutte le Maison.
Ad oggi, in quanto Presidente e CEO di Gucci la sua missione sarà quella di rilanciare il marchio, soprattutto in termini di desiderabilità e risultati finanziari.
Bartolomeo Rongone – Bottega Veneta
A partire da settembre 2019 assume la carica di CEO di Bottega Veneta con l’obiettivo di potenziare lo status del brand che negli ultimi anni ha raggiunto un interesse notevole nel mondo della moda.
Rongone inizia la sua carriera come analista di mercato nel settore del lusso. Nel 2001 entra in Fendi come Direttore della Business Intelligence, occupa poi ruoli crescenti fino ad assumere la direzione globale delle aree Supply Chain, Merchandise planning e Client Relationship Management. Nel 2012 fa il suo ingresso nel gruppo Kering, dove per il brand Yves Saint Laurent ricopre i ruoli di Direttore delle Operazioni e poi Chief Operating Officer, avendo responsabilità maggiori su abbigliamento, pelletteria e calzature, e occupandosi anche delle attività di Global Retail Operations e Client Engagement.
Alessandro Valenti – Givenchy
È stato nominato CEO del brand nel luglio 2024, succedendo a Renaud de Lesquen. Porta con sé 25 anni di esperienza internazionale nel settore del lusso e prima di questo incarico era presidente Emea di Louis Vuitton.
Dopo la laurea conseguita all’università Bocconi, Valenti ha iniziato la sua carriera nel 1995 presso Bull e proseguendo poi nel Gruppo Carrefour. Nel 1999 è entrato a far parte di Versace ricoprendo il ruolo di Direttore delle vendite e delle operazioni al dettaglio a livello mondiale, per poi passare nel 2004 a Giorgio Armani come Executive Vice President Retail.
Nel 2011 è stato promosso Vicepresidente Senior al dettaglio di Ralph Lauren e tre anni dopo è entrato a far parte del gruppo LVMH come Amministratore Delegato di Louis Vuitton Francia e Principato di Monaco. È stato poi nominato Presidente dell’area Europa Centro-Nord, Medio Oriente e Nord Africa di Louis Vuitton, prima di assumere la carica di Presidente della regione EMEA.
Ora ha il compito di scrivere un nuovo capitolo della storia di Givenchy, che sempre dal 2024 ha affidato la direzione creativa a Sarah Burton.
Silvia Onofri – Miu Miu
La manager, in carica come CEO dallo scorso febbraio, è subentrata a Benedetta Petruzzo. Onofri ha conseguito un Master in Business Administration alla Sapienza di Roma nel 1999. Successivamente si è specializzata attraverso dei corsi alla London School of Economics e alla University of Greenwich.
Come prima esperienza nel suo curriculum troviamo una internship nel marketing di Mila Schön nel 1999. L’anno successivo è entrata in Bulgari e successivamente in Bally, dove è rimasta 15 anni. In quel periodo ha assunto ruoli di crescente responsabilità fino a raggiungere quello di CEO Emea e successivamente di Chief Commercial Global Wholesale. Nel 2023 diventa Brand President per Napapijri all’interno di VF Corporation con l’obiettivo di rilanciare il brand sul mercato ed aumentare la desiderabilità. .
La sua nomina da Miu Miu è arrivata in un momento di forte crescita per il brand, che nei primi nove mesi del 2024 ha registrato vendite retail a quota +97% anno su anno.
Pietro Beccari – Louis Vuitton
Dopo essersi laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Parma, inizia il suo percorso professionale nel settore Marketing di Benckiser in Italia e Parmalat negli Stati Uniti, per poi passare alla Henkel in Germania, dove ricopre il ruolo di Vicepresidente della divisione Haircare. Un passato distante dal mondo della moda.
Tuttavia, nel 2006, entra a far parte del gruppo LVMH in qualità di Vicepresidente Esecutivo Marketing e Comunicazione per Louis Vuitton, prima di diventare Presidente e CEO di Fendi nel 2012 e di Christian Dior Couture nel 2018. Ad oggi, oltre a essere membro del Comitato Esecutivo di LVMH, ricopre il ruolo di Presidente e CEO di Louis Vuitton.
L’obiettivo di Beccari? Secondo alcune dichiarazioni risalenti al 2023 rilasciate da Bernard Arnault, Fondatore e CEO di LVMH, condurre il brand a un nuovo livello di successo e di interesse sul mercato.
Ilaria Resta – Audemars Piguet
La manager italo-svizzera ha acquisito il ruolo di CEO dal 1° gennaio 2024, dopo essere entrata in azienda già qualche mese prima. Il suo curriculum vanta più di 25 anni di esperienza internazionale in ruoli manageriali.
Dopo una laurea in Economia e Marketing all’Università Federico II di Napoli, ha lavorato per oltre vent’anni nelle sedi europee e statunitensi di Procter & Gamble, e, più di recente, ha ricoperto il ruolo di Presidente della divisione Global Perfumery & Ingredients in Firmenich.
Ora, all’interno dell’azienda svizzera simbolo del lusso Audemars Piguet, la sua missione sarà quella di mantenere viva la tradizione mostrandosi sempre al passo con i tempi e le nuove generazioni.
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