Il Museo Yves Saint Laurent di Marrakech racconta l’eredità dello stilista
STYLE
20 Gennaio 2025
Articolo di
Dario SimonettiIl Museo Yves Saint Laurent di Marrakech racconta l’eredità dello stilista
Algerino di nascita, francese di passaporto ma marocchino d’adozione: come è ormai ben noto, Yves Saint Laurent individuò nel Marocco un luogo capace di nutrire il suo spirito creativo come pochi altri, al quale decise di legare il suo nome in maniera indelebile. Fu la città di Marrakech a stregare per prima il cuore del leggendario designer, che vi si recò nel 1966 insieme al compagno Pierre Bergé: con i suoi colori vibranti, la luce calda e le atmosfere esotiche, la Città Rosa conquistò immediatamente la coppia, persuadendola ad acquistarvi dimora.
Fu così che Yves Saint Laurent e Bergè trovarono rifugio nella suggestiva Villa Oasis, immersa nel verde del rigoglioso Jardin Majorelle, e successivamente nella splendida Villa Mabrouka, affacciata sul mare di Tangeri. Tuttavia, è proprio Marrakech che ancora oggi continua a tramandare l’impareggiabile eredità dello stilista, consentendo a turisti e appassionati di addentrarsi in una delle menti artistiche più celebri della storia.
Adiacente al Jardin Majorelle, infatti, il Musée Yves Saint Laurent è oggi uno dei più importanti centri culturali dedicati al creativo nato ad Orano: inaugurato nel 2017, al suo interno sono custoditi 5.000 capi d’abbigliamento e ben 15.000 accessori d’alta moda ideati dal designer, provenienti direttamente dalla collezione della Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent. Lo spazio espositivo di 400 mq, disegnato da Christophe Martin, avvolge le creazioni nella luce necessaria, dando loro modo di brillare in tutto il loro splendore.
L’esterno del museo, invece, è stato progettato dagli architetti Olivier Marty e Karl Fournier dello Studio KO, ispirandosi in maniera evidente alla moda di Yves Saint Laurent. Costituito dall’unione di molteplici di strutture a forma di parallelepipedo intervallate da balconate curvilinee, l’edificio è rivestito da un elegante intersecarsi di mattoni, che richiama l’intrecciarsi ipnotico delle fibre di un tessuto. I 4.000 mq della proprietà sono ulteriormente impreziositi dalle rigogliose aree botaniche curate da Madison Cox, garden-designer amico dello stilista e secondo marito di Pierre Bergé.
Il museo, inoltre, ospita un auditorium da 150 posti, una caffetteria con terrazza, un’ampia biblioteca e un immancabile bookshop, disegnato per richiamare la primissima boutique di Yves Saint Laurent, aperta a Parigi nel 1966. Tra gli omaggi al designer, poi, il Le Studio Café è ispirato al suo studio privato di Avenue Marceau 5, sempre nella capitale francese, che oggi ospita il Musée Saint Laurent Paris.
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