Nelle vigne di Moët & Chandon arrivano i robot
FOOD & BEVERAGE
2 Maggio 2024
Articolo di
Dario SimonettiNelle vigne di Moët & Chandon arrivano i robot
L’industria agricola è ormai animata da diversi decenni da un dibattito che sembra non avere mai fine, che separa chi è a favore della modernizzazione e dunque dell’integrazione delle macchine, in nome di un considerevole incremento in produttività ed efficienza, da tutti coloro che invece sono contrari, spesso paladini della sacralità del prodotto lavorato da una mano umana.
Pare tuttavia che il progresso sia inevitabile, tanto più se a schierarsi è addirittura un gigante del settore come Moët & Chandon: il marchio del gruppo LVMH ha infatti deciso di aumentare il rendimento delle proprie vigne e soprattutto la sicurezza sul lavoro collaborando con Yanmar Vineyard Solutions, ramo dell’azienda giapponese Yanmar specializzato nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per la viticoltura.
Nel dettaglio, la partnership è focalizzata sull’impiego di YV01, una macchina ad irrorazione autonoma alimentata da un motore da 25.3 cavalli e dotata di un serbatoio da 200 litri di capacità. Lo strumento, dal costo di crica 150 mila euro per unità, è alimentato sia a benzina che ad energia elettrica, ed è in grado di attraversare i campi a una velocità di quattro kilometri orari.
Presentato dall’impresa nipponica a Moët & Chandon nel 2019, il robot è stato poi ulteriormente sviluppato attorno ai bisogni specifici della maison, che richiedeva determinate capacità nell’affrontare terreni particolarmente impegnativi, e solo dopo aver superato una serie di test è stato ufficialmente approvato.
L’azienda di Épernay ha confermato l’utilizzo di YV01 nei suoi vigneti più scoscesi e impervi a partire dal 2022, mentre nel 2023 il sodalizio con Yanmar Vineyard Solutions ha dato vita ad un nuovo strumento per la sarchiatura, disponibile sul mercato da gennaio 2024.
Stando al comunicato ufficiale, il riscontro dei viticoltori che hanno avuto modo di lavorare con il robot è stato positivo, con questi ultimi che hanno voluto sottolineare vantaggi come una “maggiore sicurezza e adattabilità ai terreni difficili”.
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