Esistono edifici storici in grado di custodire la voce del tempo: luoghi in cui cortili, affreschi e frammenti architettonici diventano tracce che raccontano la storia della città. Palazzo Soranzo Van Axel, nel sestiere di Cannaregio, è uno di questi spazi in cui memoria architettonica e vita contemporanea si intrecciano con naturale eleganza. Affacciato tra il Rio de la Panada e il Rio de Ca’ Widmann, accanto alla Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, rappresenta una delle testimonianze più affascinanti della Venezia tardogotica, oggi anche nuova dimora veneziana di Bottega Veneta.

Realizzato tra il 1473 e il 1479 per volontà di Niccolò Soranzo, fu costruito interamente con materiali di recupero provenienti dalle antiche case dei Gradenigo. Da quel gesto prese forma una dimora che unisce l’impianto gotico a elementi bizantini, in un mosaico di stili capace di raccontare la stratificazione culturale della città. Le corti interne con i pozzi in pietra, le bifore e quadrifore scolpite nel marmo greco, i portali decorati da cornici veneto-bizantine, le tracce di affreschi policromi riaffiorate grazie al restauro recente: ogni dettaglio rivela l’intreccio di epoche e influenze che hanno plasmato la sua identità.

La storia di Palazzo Soranzo Van Axel si fonde con quella delle famiglie che, nel corso dei secoli, lo hanno abitato e trasformato. Dai Soranzo passò ai Venier e ai Sanudo, fino all’arrivo dei mercanti fiamminghi Van Axel nel XVII secolo, che collocarono il loro stemma sopra il portale ligneo delle fondamenta. Nel Novecento divenne dimora del conte Barozzi, che arricchì gli spazi con una preziosa collezione lapidea. Tra le opere conservate spiccano una vasca medievale dell’anno Mille e un sarcofago del Quattrocento con bassorilievo di una galea veneziana. L’iscrizione latina Navigare necesse est, vivere non necesse (è necessario navigare, non è necessario vivere) restituisce l’eco della vocazione marinara della Serenissima.

Bottega Veneta

L’edificio ha attraversato secoli di vita cittadina, trasformandosi in residenza, spazio di lavoro e sede espositiva. Durante la 57ª Biennale ha accolto opere del Museo Pushkin di Mosca, tra cui la Luna Privata di Leonid Tishkov che ha illuminato i cortili interni. In quelle occasioni il pubblico ha potuto oltrepassare i portoni solitamente chiusi, scoprendo la forza poetica di ambienti rimasti a lungo nascosti. Il restauro decennale ha riportato splendore a facciate, cortili e decorazioni, restituendo al palazzo la sua armonia originaria. Oggi gli spazi si aprono a eventi culturali e progetti di respiro internazionale, riaffermando Venezia come custode di memorie e insieme come scenario privilegiato di nuove visioni.

In questo percorso di rinascita trova spazio la scelta di Bottega Veneta. La maison, fondata a Vicenza nel 1966 e oggi parte del gruppo Kering, ha individuato nel 2024 in Palazzo Soranzo Van Axel la cornice ideale per la propria presenza veneziana, un ritorno simbolico alle origini venete che da sempre nutrono l’identità del marchio. Sotto l’ex-direzione creativa di Matthieu Blazy, gli ambienti si sono trasformati in un contesto intimo, concepito per esperienze su misura: dalle collezioni esclusive alla prima linea di alta gioielleria, affiancate da opere d’arte e pezzi di design.

Oggi Palazzo Soranzo Van Axel si apre come ponte tra eredità e innovazione. È un luogo che rinnova i suoi significati, restituisce alla città frammenti di memoria e accoglie nuove espressioni: attraversare i suoi cortili silenziosi, salire le scale gotiche e affacciarsi sui canali significa entrare in dialogo con una Venezia che riaffiora in ogni dettaglio, dove il passato continua a farsi presente.