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31 Ottobre 2023

Articolo di

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Redazione

Phoebe Philo ha lanciato il suo brand ed è stato un successo

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31 Ottobre 2023

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Redazione

Phoebe Philo ha lanciato il suo brand ed è stato un successo

Designer britannica di immenso successo, Phoebe Philo ha costruito un nuovo modo di intendere la moda femminile, declinandola in silhouette dai tagli raffinati, morbidi, esteticamente impeccabili e di grande eleganza. Il suo esistenzialismo mai banale, ma che spesso è stato considerato un inno alla vera femminilità, è diventato un vero e proprio simbolo di un’estetica a tratti nostalgica e lontana.

Dopo ben cinque anni di assenza, ieri c’è stato uno dei ritorni più attesi, quello di Phoebe Philo appunto, che ha consacrato la sua carriera tra le fila di Celine, dove è stata creative director per un decennio. In un certo senso, la designer britannica si è sempre posta in ampia dissidenza rispetto all’ideale di un fashion system centrato sulla figura di idoli e dive, e allo stesso modo da tutti gli abiti che si discostano da utilità e praticità, prediligendo la pomposità e gli sbuffi dell’apparenza. 

Il suo marchio omonimo è arrivato come un fulmine a ciel sereno, attraverso un annuncio a sorpresa fatto ormai 2 anni fa, ma che ha immediatamente riscontrato i favori del suo pubblico, e anche di LVMH che ha partecipato alla creazione come investitore di minoranza. Il suo ritorno in passerella, dunque, si colloca perfettamente nel momento storico che stiamo vivendo, riportando in voga i canoni di un quiet luxury che tanto piace al web.

Un passato estroso e ricco di creatività

La sua storia inizia sin da giovanissima in un clima di fervente creatività, grazie a sua madre, graphic designer che firmò la copertina Aladdin Sane di Bowie, e a soli 14 anni riuscì a mettere le mani su una macchina da cucire, complice una forte passione per tutto ciò che riguardasse l’ambito fashion.

Dopo essersi laureata al Central Saint Martins College, la sua carriera ha inizio da Chloé accanto a Stella McCartney, finché nel 2001 non ne divenne creative director. Il vero successo arrivò quando prese la guida di Celine, una maison storica del gruppo LVMH che, in quel periodo, non godeva più di grande successo. La rivoluzione condotta da Philo fu silenziosa nei gesti e nei design, ma chiassosa se si pensa che, negli anni 2000, c’era spazio per tutto tranne che per il minimalismo. Il suo punto di forza sono state le linee scelte, sempre essenziali e solenni, per consolidare una nuova idea di eleganza che non ha da dimostrare niente a nessuno, se non a se stessa. 

La liaison che l’ha legata a Celine e che ha rappresentato un punto di svolta per la sua carriera termina nel 2017, lasciando le cosiddette Philophiles davvero disperate, poiché avevano perso la propria paladina.

I capi del suo marchio vanno sold out in 60 minuti

Dopo tanta attesa, alle 16 circa di ieri, Phoebe Philo ha svelato una collezione composta da 150 tra capi e accessori ready-to-wear che, a molti, sono sembrati un vero e proprio omaggio agli anni d’oro che l’hanno vista protagonista nella capitale francese della moda. Nonostante i prezzi da capogiro, con un minimo di 360 euro e fino a sfiorare i 6800 euro, buona parte della collezione era sold out dopo circa un’ora. 

Il successo è dovuto sicuramente al suo bagaglio storico e culturale, ma anche all’imponente strategia di marketing che ha visto il marchio rivestirsi di una allure di esclusività raffinata e luxury, complici anche i prezzi dei capi. Per ciò che concerne la collezione, è stata una celebrazione di tutti i capi che non possono mancare in un armadio: vestite, camicie, pantaloni, giacche, cappotti, stivali, borse, gioielli, e ovviamente gli occhiali da sole.

Per ogni capo, c’è un’importante declinazione stilistica: le borse, ad esempio, sono di varie dimensioni, dalla tote bag da 6.800 euro, a borse più piccole che si attestano su prezzi più bassi, e che sono abbinabili a pantaloni cargo, sartoriali o gessati, su cui aggiungere un iconico maglioncino a collo alto o un dolcevita. 

Per ciò che concerne l’outerwear, il capo che spicca è il cappotto in montone dal costo di 13.000 euro, seguito da un altro modello il cui prezzo si conosce solo su richiesta. Per ciò che concerne le forme, invece, tutta la sua linea è un chiaro e nostalgico sguardo al passato. 

Ad esempio, la collana MUM, andata quasi immediatamente sold out, richiama la collezione di gioielli Alphabet che furono rilasciati da Celine per la AW17, così come gli slip dress dai tagli irregolari e morbidi, o ancora la texture “furry” che, non esprimendosi sulle calzature, trova spazio sui cappotti. O ancora, tutte le borse squadrate, che sembrano un chiaro omaggio alla Box Bag del 2011. Infine, gli occhiali da sole, che divennero un simbolo grazie alle supermodelle Joan Didion e Daria Werbowy, e che grazie a Phoebe Philo stanno vivendo una nuova giovinezza.

I pochi capi rimasti, sono disponibili sul sito web del marchio.

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