Kering getta il suo asso nella manica e lo fa in grande stile annunciando Pierpaolo Piccioli come nuovo direttore creativo di Balenciaga a partire dal prossimo 10 luglio. La nomina era nell’aria già da una settimana ma la conferma ha irrimediabilmente stupito il fashion system che, dal rilascio della breaking news, si è visto invadere il feed dei social con il ritratto dello stilista ex Valentino.

Nonostante lo scossone iniziale, il côte modaiolo è stato subito tranquillizzato dal luxury group che nella nota ufficiale ha indicato il mese del debutto della nuova guida della maison francese, fissandolo per ottobre. La vera domanda che però anima i trend setter resta solo una: come sarà il nuovo corso del Balenciaga made by Piccioli? È un quesito importante questo, soprattutto considerata la casa di riferimento che dal suo fondatore, ovvero Cristóbal Balenciaga, ha visto il passaggio di testimone nelle mani creative di Nicolas Ghesquière, Alexander Wang e Demna Gvsalia (ora da Gucci), tutti esteti che a loro modo rivoluzionarono la griffe, sconvolgendone talvolta i codici.

Eppure Pierpaolo Piccioli di lasciare un totale no comment sul suo futuro ruolo sembra proprio non volere e commenta la sua nomina così: «Quello che sto ricevendo oggi è un marchio pieno di possibilità e incredibilmente affascinante. Sento innanzitutto di dover ringraziare Demna, ho sempre ammirato il suo talento e la sua visione, non avrei potuto chiedere un migliore passaggio del testimone. Quello che è stato, consegna a me l’occasione di aggiungere la mia versione, la mia storia: il mio capitolo della maison Balenciaga.»

Un appunto, quello finale, che resta sì sibillino ma preannuncia un “continuo” che auspicabilmente  rifletterà quel tocco sartoriale, velatamente voluttuoso, per certi versi architettonico e poetico cui Piccioli ci ha abituato. Ed anche se ancora tutto resta un ipotesi, il parallelismo sul grande cambio stilistico e su quello che potrà comportare non si può ignorare. Che succederà al marchio? Riuscirà a discostarsi con gentilezza dal senso provocatorio del precedente designer georgiano o sarà come rivivere per la seconda volta uno shock artistico alla Alessandro Michele-Sabato de Sarno? Basterà il nome di Piccioli a convincere?

Non resta che aspettare questo autunno per capire il sentiment su questa nuova unione che, tra l’altro, si aggiunge al lungo elenco dei cambi di giri al vertice creativo dei big della moda. Insomma, l’unica cosa che resta da dire è stay tuned.