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30 Giugno 2023

Articolo di

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Redazione

Tutto sull’iconico Plissé di Issey Miyake 

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30 Giugno 2023

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Redazione
Lewis Hamilton Plissè Issey Miyake Storia
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Tutto sull’iconico Plissé di Issey Miyake 

Issey Miyake è stato un rivoluzionario stilista che ha fatto del suo “monozukuri” una vera e propria filosofia di vita. Il monozukuri è il modus operandi, che si è espletato attraverso la ricerca e la sperimentazione che conduce a sempre nuove innovazioni, libere dalle convenzioni esistenti, per poter raggiungere quante più persone, e conseguenti esigenze, possibili. 

La sua prima ispirazione deriva dal mondo del design, un po’ come moltissimi dei designer contemporanei, basti pensare a Virgil Abloh, e già questo dimostra quanto, per l’epoca, fosse assolutamente un visionario. Interessante, a tal proposito, ricordare, ed eventualmente far risalire il suo approccio al mondo del fashion quando, nel 1960, in occasione della World Design Conference, Miyake ha inviato una lettera all’organizzazione chiedendosi come mai il design dell’abbigliamento non fosse incluso nell’evento. Ecco, più che moda, l’atto creativo da lui inteso riguardava il design, la costruzione e l’ideazione dell’abbigliamento. 

Il suo bagaglio esperienziale ha abbracciato numerosi paesi, come Parigi e New York, presso case di moda per esperire il ready-to-wear americano, per poi ritornare in Giappone, da sempre fulcro delle sue creazioni nonché delle sue principali ispirazioni. L’idea di base è la valorizzazione del tessuto, che diventa centrale nel processo di creazione, soprattutto per esplorare la relazione tra il corpo, ciò che lo copre, e lo spazio che occupa, e così, partendo da un singolo filamento, arriva a creare nuovi vestiti. 

Uno sperimentalismo ostinato che, sempre a partire da un unico pezzo di stoffa, lo ha condotto a cercare tecnologie sempre nuove per produrre i suoi capi, finché sul finire degli anni ’80 ha trovato l’ispirazione per il suo iconico Plissé. Questo particolare tessuto pieghettato si sviluppa inserendo parti di stoffa in poliestere, dapprima tagliate e cucite, tra strati di carta, dopodiché sottoposte a pressione sotto una pressa a caldo, che ne consacra dimensioni, forma e consistenza. Fu solo nel 1991 che creò degli abiti utilizzando questa tecnica, in occasione dell’esibizione per il Frankfurt Ballet, costituendo abiti che permettessero massima libertà di movimento. 

Nel 1993 ha lanciato la linea PLEATS PLEASE ISSEY MIYAKE, utilizzando appunto solamente parole inizianti per “P” di Plissé, una linea confortevole, facile da indossare, con cui potersi spostare in piena libertà. Proprio questa è stata precursore della più recente e attuale linea HOMME, che adatta il livello di tessitura e maglieria per seguire gli spostamenti dell’uomo moderno. 

Il suo principale contributo al fashion system, oltre al Plissé ovviamente, è la forza d’animo, il lavoro instancabile e le idee che Miyake ha sempre portato alla massima realizzazione, in uno strenuo lavoro di squadra e costante ricerca di soluzioni innovative. Una filosofia transculturale che trascende spazio e tempi, e che vede gli individui come tali, indipendentemente da background culturali.

In occasione dell’ultima Paris Fashion Week, il marchio ha presentato la sua SS24 in un contesto davvero particolare, che ha rappresentato un vero e proprio ritorno all’artigianalità sartoriale e manifatturiera di cui il maestro Issey Miyake si è sempre fatto portavoce. Tenutosi in una galleria museale, lo show è stato aperto dal dispiegarsi di un grande rotolo di carta plissettata che, una volta srotolato, ha mostrato gli indumenti che facevano parte della linea.

Contestualmente, il team è accorso sulla scena per vestire i modelli, in un atto a tratti teatrale, ma che richiama le origini del brand, e l’importanza del lavoro di squadra nella costituzione dello show, ma anche nella creazione dei capi. Questo ha fatto sì che i presenti potessero assistere al processo tecnologico tramite cui il tessuto viene sapientemente modellato.

La linea Homme Plissé ha mostrato capi sartoriali e di uso quotidiano utilizzando una vasta gamma cromatica, attestata sulle tonalità pastello di rosso, verde acqua e arancione. Lo sperimentalismo, inoltre, si è potuto apprezzare nell’utilizzo di drappeggi rettangolari, sagome asimmetriche, e Plissé orizzontali.  

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