STYLE

29 Gennaio 2025

Articolo di

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Camilla Bordoni

Il Menswear Winter 25 di Saint Laurent

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29 Gennaio 2025

Articolo di

Camilla Bordoni

Il Menswear Winter 25 di Saint Laurent

Le sfilate dedicate al menswear sono finite da qualche giorno per lasciare il posto alle collezioni haute couture presentate a Parigi, ma questo non ha impedito a Saint Laurent di portare sotto i riflettori del fashion system il suo guardaroba uomo dedicato al prossimo inverno. Il défilé del marchio in seno a Kering guidato dall’estro di Anthony Vaccarello anche questa volta non si è di fatto smentito, orchestrando dentro al salone circolare della Bourse De Commerce, location di riferimento per le sfilate della maison, uno show misterioso dalle impressioni vagamente esoteriche, illuminato grazie alla luce proiettata da sontuosi chandelier adagiati sul parquet.

Quella che è andata in scena ieri sera è stata una passerella che ha confermato la visione audace e raffinata del direttore creativo. Nonostante non ci siano stati grandi exploit in termini figurativi, il designer è riuscito in un’impresa per pochi: dare alle silhouette una coscienza di sé. Una vita propria e uno spirito dotato di una concreta consapevolezza disarmante; quella che ordina di non aver paura delle tenebre in agguato nelle ore notturne.

Qui le reference possono essere molte o nessuna, cinematografiche o ispirate ai mostri che abitavano la mente del fondatore della casa. C’è chi potrà vedere del gotico in quei cappotti strutturati e circondati da dettagli di pelliccia e chi riscontrerà in alcuni looks le fondamenta del tailoring fluido e tirato, adattissimo per un rinnovato cavigliere oscuro alla Bruce Wayne.

Tra eleganza e provocazione, il menswear Winter 25 by Saint Laurent ha ribadito lo statement della griffe man mano che sulla pedana circolare hanno fatto capolino completi business, leather trench impeccabili, cravatte annodate a regola d’arte e cappotti con spalle pronunciate che lasciano ai cuissardes in pelle nera e alti fino a metà coscia il ruolo di veri protagonisti.

Con un’estetica più eclettica e a tratti più sinistra, Anthony Vaccarello non ha certo stravolto i dictat della maison ma ha sicuramente condiviso un immaginario di borghesia diversa rispetto a quello comunemente conosciuto. Oltre ad aver riportato alla mente, di cultori e non, proprio quelle immagini lontane impresse dall’obiettivo fotografico di Robert Mapplethorpe.

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