Con Schiaparelli si torna nell’Ancien Régime, un regime però dove a dominare è l’Haute Couture. Le squisite lavorazioni, la preziosità dei materiali e il fascino senza tempo di creazioni uniche, esempio tangibile di cosa può nascere dall’incontro tra arte e moda: abiti che fanno (finalmente) sognare.
«Ho passato mesi a studiare i grandi capitoli dei grandi couturier. Non volevo copiare il loro lavoro, volevo imparare da loro» spiega Daniel Roseberry, a cui dal 2019 è stato affidato il compito di riportare sotto i riflettori la straordinaria eredità creativa lasciata da Madame Schiap, per anni rimasta nell’ombra fino all’arrivo di Diego Della Valle.

Il designer texano parte dalla visita in un antico negozio di nastri, un’occasione per riscoprire la potenza evocativa ed emotiva dei tempi passati e «superare l’idea che il minimalismo equivalga al modernismo», spiega Roseberry nel backstage del défilé andato in scena nelle sale del Petit Palais parigino. Ecco allora un tripudio di citazioni couture che rivolgono lo sguardo a maestri come Charles Frederick Worth, Madame Grès, Paul Poiret e Yves Saint Laurent, e che consentono di riflettere sulla straordinaria fatura della collezione, il cui titolo ‘Icarus‘ rimanda alla mitologia greca e al simbolismo delle piume, non a caso scelte come invito allo show.

E le piume a cascata avvolgono anche Alex Consani, nominata Model of the Year 2024 agli ultimi Fashion Awards e oggi al debutto per la maison, che aprendo le braccia rivela un iper crop top in contrasto con la voluminosa mantella broccata color champagne. D’altronde i richiami al passato sono il fil rouge di tutta la collezione. Lo dimostrano i corsetti che strizzano la vita, le camice rigide con scollo a berchetta e le maniche a trequarti, romanticamente decorate da ricami floreali.

Un citazionismo agli storici elementi couture che appare ancora più evidente negli abiti con il panier, la struttura sottogonna precorritrice della crinolina, certo meno pronunciata di quella settecentesca tanto amata dalle dame di Versailles, ma sempre capace di enfatizzare i fianchi e rendere le silhouette strutturate. Riconoscibili, come vuole il DNA di Schiaparelli e come l’abito indossato da Kendall Jenner. Si passa poi agli anni Venti del Novecento, con i sottilissimi fili di perline, disposti a frange che rimandano agli abiti Decò.