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14 Febbraio 2023

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Redazione

Le sfilate aperte al pubblico saranno il futuro della moda?

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14 Febbraio 2023

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Redazione
Moncler Sfilata milano duomo

Le sfilate aperte al pubblico saranno il futuro della moda?

In attesa della London Fashion Week, che a fine dell’anno scorso è stata annullata in segno di lutto nazionale a seguito della scomparsa della Regina Elisabetta, è importante porre l’attenzione su una nuova dimensione delle sfilate di moda: l’inclusività.

L’avvento pandemico ha lasciato cicatrici in ogni settore, e questo sarebbe ridondante da dire, ma ciò su cui nessuno ha ancora – forse – riflettuto è che ha apportato anche migliorie degne di nota. Nel periodo di lockdown, infatti, la moda ha dovuto adattarsi alla chiusura forzata riportando i propri show in remoto, senza pubblico, o addirittura nel metaverso, la fuga onirica per un momento davvero complesso della nostra storia.

Le fashion week sono un momento magico per ogni città ospitante, perché ben oltre una passerella, tutta la città brulica di arte, installazioni, personalità di spicco che camminano accanto a noi, eventi su eventi, dj set, pop-up, talenti emergenti, e grandi occasioni che non capitano tutti i giorni. Tutta la città, dunque, respira quest’aria di grande evento alle porte. Però, le passerelle sono molto selettive: non tutti possono parteciparvi, anzi, spesso si configurano come un evento esclusivo per gli addetti al settore, celebrity di vario genere, giornalisti, e pochi fortunati invitati (sempre per qualche merito, comunque).

L’accessibilità di questi eventi è esclusivamente da remoto, ad esempio collegandosi ad account YouTube specifici, o siti internet ideati ad hoc, oppure assistendo allo show dai megaschermi sparsi per le città. Per vivere l’ebrezza di sentire i flash dei fotografi, i sospiri di stupore dei presenti, i tacchi in passerella e il profumo della moda, talvolta le maison mettono in vendita pochi biglietti, il cui ricavato verrà donato in beneficenza. La terza alternativa, nonché la più fortunosa, è quella di mettersi in coda e sperare che il luogo scelto non sia pieno con tutti gli invitati, per poter così accedere allo show.

Nell’aria di un rinnovato entusiasmo per la riscoperta della propria libertà, personale e collettiva, dopo aver allentato le restrizioni dovute al covid, questa joie de vivre è stata incarnata da Moncler, che per celebrare il suo 70esimo anniversario ha inaugurato il primo Fuorisalone milanese, sfilando in piazza Duomo.

La prima vera occasione di dimostrare la propria inclusività è stata un successo: l’evento “Extraordinary Forever” ha riunito a Milano 18mila persone che hanno preso parte alla celebrazione dell’heritage Moncler, che, divenuto grande grazie al supporto e all’apprezzamento della gente comune, ha voluto restituire qualcosa proprio a coloro che l’hanno sempre sostenuto. Travalicare le barriere dell’esclusività, volendo offrire qualcosa che sia fruibile da tutti, è stato un trionfo. Dal punto di vista mediatico e di ritorno d’immagine, anche. Immaginate 18mila smartphone puntati su di voi, un “dietro le quinte” a cielo aperto, diffuso su Instagram, TikTok, e ovunque. La grandiosità di questo evento si è così configurata come un ridare alla community che ha sempre supportato il brand, o a semplici curiosi, ma anche come un ricevere, indietro, una risonanza travolgente, su ogni dispositivo privato e profilo social pubblico. Un do ut des, quindi, che ha restituito al brand un successo inaspettato, ma sicuramente sperato.

Sulla stessa scia, anche Diesel ha lanciato un evento simile, scegliendo però l’Allianz Cloud Arena per il secondo appuntamento guidato da Glenn Martens, una celebrazione nazionalpopolare e democratica per la presentazione della nuova collezione. L’evento è stato aperto ad addetti ai lavori, studenti di settore, e 3000 persone che sono riuscite ad accaparrarsi i biglietti. La capienza stimata era di poco più di 5000 posti. L’evento è stato un vero e proprio successo, dentro e fuori il centro sportivo, soprattutto per l’istallazione della più grande scultura gonfiabile, realizzata dallo studio Dennis Vanderbroeck, che è entrato nel Guinness World Record e, in un tam tam mediatico, anche nei profili privati degli spettatori.

Anche quest’anno, Moncler rinnova la propria idea di inclusività, ma a Londra. All’interno del centro espositivo Olympia, ognuno di noi avrà la possibilità di assistervi cercando di ottenere un biglietto online. Un vero e proprio spettacolo pirotecnico d’intrattenimento allo stato puro, grazie anche alle numerose collaborazioni annunciate, come Alicia KeysPharrell WilliamsMercedes-BenzPalm Angels, fragment designadidas OriginalsSalehe Bembury e Roc Nation.

Se l’aria di rinnovamento in passerella sta soffiando già da più di qualche anno, passando attraverso la re-immaginazione dei canoni stilistici consacrati dalla tradizione, con collezioni sempre più genderless, nella riscoperta e rivalutazione di item un po’ messi da parte, come ad esempio i corsetti o i full leather look, qualcosa sta cambiando anche nella considerazione collettiva del fashion system. La lontananza forzata imposta tra ciascuno di noi ci ha fatto riscoprire la necessità della vicinanza, e ci ha obbligato ad aprire gli occhi su una realtà inoppugnabile: il valore del reale apprezzamento è inestimabile, e spesso arriva da persone comuni, curiosi, appassionati, studenti e freelance.

D’altro canto, però, è anche vero che forse solo una piccola percentuale degli appuntamenti per la settimana della moda si prestano, effettivamente, a un’idea di mondanità condivisa e diffusa. Da una parte bisogna bilanciare il lato organizzativo e fattuale di un evento di tale portata, un lavoro dietro le quinte che spesso viene sottovalutato a favore di riflettori, e soprattutto in termini di sicurezza, non sempre è possibile garantire una tale affluenza. La verità risiede anche nel fatto che l’allure magico e trasognato che una città vive durante le fashion week, è dovuto, ancora una volta, a un’idea di esclusività, in termini di limitatezza temporale e fisica. Laddove tutto potesse essere alla mercé di tutti, manterrebbe lo stesso fascino? Una domanda antica come la storia del mondo.

Sporadicamente, sia in senso inclusivo, che per idee di marketing, attivazioni e diffusioni, sicuramente sono iniziative che la moda deve tenere in considerazione. Ma è anche vero che, come una bella creatura in costante evoluzione, bisogna dosarne bene i modi, i luoghi e i tempi, per non svilire l’essenza stessa del fashion system, né tantomeno tradire le radici e la tradizione che l’ha reso grande, in un processo secolare di cambiamento, adattamento e rivoluzione.

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