LIFESTYLE

24 Gennaio 2023

Articolo di

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Aldo Abronzino

TikTok può scegliere se rendere virali i video

LIFESTYLE

24 Gennaio 2023

Articolo di

Aldo Abronzino
TikTok Clic video virali

TikTok può scegliere se rendere virali i video

Dopo aver assistito alla rapida ascesa di Instagram a scapito di Facebook, come ben sappiamo sta più o meno lentamente verificandosi una migrazione degli utenti, specialmente quelli più giovani, verso le sponde di TikTok. Di recente il social network cinese ha infatti acquisito sempre maggiore notorietà e rilevanza tra i fruitori, offrendo alle nuove generazioni uno strumento di espressione personale completamente inedito rispetto al passato.

La possibilità di pubblicare video di diversa lunghezza, unita a un algoritmo particolarmente efficace e in grado di catturare immediatamente l’attenzione una volta aperta l’app, hanno contribuito ad accrescere la popolarità della piattaforma sia per i content creator che per i normali visitatori. Tuttavia, nel corso delle ultime ore una notizia parecchio rilevante ha iniziato a rimbalzare sul web: pare infatti che alcuni dipendenti dell’azienda abbiano il potere di rendere virale un contenuto in maniera del tutto arbitraria.

Secondo un’inchiesta di Forbes, sembra che una stretta cerchia di impiegati abbia la possibilità di bypassare il funzionamento dell’algoritmo e fornire un “boost” a qualsiasi tipo di contenuto semplicemente con un click. Il processo, che prende il nome di “heating”, consisterebbe proprio nell’incrementare volontariamente l’esposizione di un certo video inserendolo nella sezione “Per Te” dell’app. A questo punto il contenuto sarà a portata di scroll per tutti gli utenti e, come potrete immaginare, i benefici in termini di visibilità per l’autore saranno enormi e immediati.

I vertici di TikTok hanno immediatamente provveduto a fornire una replica ufficiale e confermare la veridicità dell’indiscrezione, pur sottolineando come il ricorso alla procedura dell’heating sia completamente casuale e inteso a fornire maggiore esposizione ai creator minori, oltre che rendere più eterogeneo lo spettro dei contenuti offerti. Per di più, pare che i dipendenti statunitensi in grado di approvare questa prassi siano un numero piuttosto esiguo e il totale dei video boostati non raggiunga nemmeno lo 0,002% di quelli presenti nella sezione “Per Te”.

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