È la fine di Y/Project
STYLE
9 Gennaio 2025
Articolo di
Michela FrauÈ la fine di Y/Project
«È con grande gratitudine e tristezza che il team Y/Project annuncia che chiuderemo ufficialmente il marchio dopo 14 incredibili anni». Attraverso questo statement pubblicato su Instagram, il team dietro il brand fondato nel 2010 da Yohan Serfaty e da Gilles Elalouf comunica la fine della sua storia. Schiacciato dal rallentamento del lusso, con ricavi, secondo quanto riportato dal WWD, scivolati a 11 milioni di euro nel 2023, il brand non è riuscito a trovare un acquirente. L’unica offerta pervenuta, secondo i documenti del Tribunale, è quella mossa da AA Investments, società di gestione patrimoniale con sede a Hong Kong, che avrebbe messo sul piatto 45.000 euro. Ma non è bastato.
Fino a settembre 2024, per dieci anni costellati di successi, come l’ANDAM Grand Prize ottenuto nel 2017, e dalla stima di celebrità e critica, il marchio è stato affidato alla visione creativa di Glenn Martens. Il designer belga, attualmente creative director di Diesel, ha lavorato in Y/PROJECT fin dal 2010, iniziando come assistente di Serfaty, per poi prenderne il posto dopo la prematura scomparsa del co-fondatore nel 2013. Lo scorso 26 settembre, a seguito della morte del co-founder Gilles Elalouf avvenuta a giugno, la griffe era stata posta in amministrazione controllata dal tribunale di Parigi.
«Non avremmo potuto raggiungere un tale successo senza l’incrollabile supporto dei nostri partner Y/Project, collaboratori e fan, e non potremo ringraziare abbastanza tutti voi per la vostra incrollabile dedizione nel corso degli anni», prosegue il post diffuso su Instagram dal team, che ha contribuito alla realizzazione di creazioni indossate da celebrità come Rihanna, Kylie Jenner e persino da Kanye West.
Ye ha infatti posato nel lookbook fall-winter 2024/25, indossando gli abiti che avrebbero dovuto calcare le passerelle parigine il 3 marzo dello scorso anno, prima che lo show venisse inaspettatamente cancellato. «Abbiamo avuto un problema di flusso di cassa», aveva dichiarato Martens a proposito, in un’intervista con Vogue, sottolineando, ancora una volta, come quella dei marchi indipendenti non sia una vita facile.
Ora l’estetica avant-garde di alcune creazioni d’archivio firmate Y/Project, tra silhouette streetwear, asimmetrie e proporzioni esagerate, verrà custodita da alcune istituzioni museali, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il museo della moda MoMu di Anversa, il Palais Galliera, il museo della moda di Parigi e il Musée des Arts Décoratifs della capitale francese.
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