Coco Chanel e il suo amore per il mare
STYLE
9 Giugno 2025
Articolo di
Dario SimonettiCoco Chanel e il suo amore per il mare
Tra gli anni Venti e gli anni Trenta, Coco Chanel affermò la sua visione di rottura, capace di incarnare un’idea moderna e rivoluzionaria di femminilità e indipendenza. Attraverso una nuova concezione di moda, fatta di abiti più semplici, linee essenziali e poche costrizioni superflue, la stilista rivendicò un concetto di libertà che nei decenni successivi sarebbe rimasto un punto fermo. Un vento di cambiamento che però iniziò a soffiare ben prima del suo ingresso nell’alta società parigina.
Quello che non tutti sanno, infatti, è che il mare giocò un ruolo fondamentale nella vita di Chanel fin dagli esordi, a partire dall’apertura della prima boutique del brand in Normandia, nel 1910. Nel resort di Deauville, Gabrielle trovò ispirazione nell’abbigliamento da spiaggia per introdurre elementi come le iconiche righe breton e vestibilità più morbide, sfuggendo alle restrizioni dell’epoca.
Qualche anno più tardi, poi, parallelamente al crescente successo della maison, a sud della Francia la Costa Azzurra si stava rapidamente trasformando nel luogo di ritrovo privilegiato dell’alta società europea. Attratta da quell’atmosfera vibrante e dal richiamo del mare, Chanel iniziò quindi a frequentare l’èlite internazionale in Riviera, e fu proprio in una di quelle occasioni che conobbe Hugh Grosvenor, ricco e influente Duca di Westminster, con il quale ebbe una relazione che sarebbe durata 10 anni.
Come nei migliori film, la loro storia d’amore prese vita a bordo del Flying Cloud, l’imponente yacht del Duca: un rifugio di lusso lungo 86 metri, riconoscibile dallo scafo nero e arredato con letti a baldacchino, tende in velluto e persino provvisto di un’orchestra privata, pronta ad accompagnare le serate in mare. Solcando le acque del Mediterraneo a bordo del Flying Cloud, tra l’altro, la stilista scoprì un angolo appartato di costa, dove pochi anni dopo avrebbe fatto costruire La Pausa — la sua villa sulle colline di Roquebrune-Cap-Martin — destinata a diventare un punto di ritrovo per alcuni tra i più grandi artisti e intellettuali del tempo.
La relazione con il Duca si concluse in modo burrascoso, al punto che Chanel, secondo alcuni racconti, avrebbe gettato degli smeraldi in mare per dispetto. Ma la sua passione per lo yachting non si spense. Negli anni successivi, infatti, la stilista fu spesso ospite a bordo del Weatherbird, un’imbarcazione nota al jet-set degli anni Venti e frequentata da personalità come Ernest Hemingway e Louis Armstrong. Per una donna che aveva fatto dell’indipendenza il proprio mantra, però, essere semplicemente ospite non bastava: Gabrielle desiderava un’imbarcazione tutta sua, uno spazio che le appartenesse davvero anche in mare. Fu questo desiderio di autonomia a spingerla ad acquistare Mathilde, il suo yacht personale, che divenne per lei un simbolo di libertà e affermazione.
Costruito dal cantiere olandese Witsen & Vis, il panfilo era più riservato nei toni e nelle proporzioni rispetto al fastoso Flying Cloud; lungo 37 metri e dotato di scafo in acciaio, come molti yacht olandesi di quell’epoca era caratterizzato dalla combinazione di prua alta, sovrastruttura bassa e baglio snello. All’interno, le cinque cabine rivestite da pannelli in teak scuro non potevano che essere arredate con grande classe, mentre l’ampia sala da pranzo si trasformava spesso in teatro di ricevimenti riservati, all’altezza del gusto e delle frequentazioni della sua celebre proprietaria.
Mathilde continuò ad alimentare la passione di Coco per il mare fino al 1971, anno della sua scomparsa; da lì in poi, lo yacht cambiò proprietà per tre volte, prima di andare incontro a un destino alquanto bizzarro. Nel 1995 fu infatti acquistato da Jordan Belfort, il celebre imprenditore newyorkese la cui vita ha ispirato il film “The Wolf Of Wall Street”, che lo ribattezzò Nadine in onore della moglie. Trasformato in una vetrina galleggiante del suo stile di vita eccessivo, nelle mani di Belfort il panfilo non durò a lungo, e nel 1996 naufragò definitivamente al largo delle coste italiane a causa di una tempesta.
A conferma di quanto il mare abbia influenzato profondamente l’immaginario di Coco Chanel, nel 2017 la maison ha presentato la collezione di alta gioielleria Flying Cloud, ispirata alla navigazione e battezzata proprio in onore dello yacht del Duca di Westminster. Suddivisa in due capitoli tematici — uno dedicato agli elementi del mondo nautico, l’altro al guardaroba estivo — la collezione traduce in oro bianco, perle, diamanti e lapislazzuli elementi come corde intrecciate, nodi, tatuaggi marinareschi e uniformi navali. Un omaggio a quelle estati in Costa Azzurra, dove Gabrielle aveva trovato una forma tutta sua di libertà.
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