Gli inestimabili gioielli di Napoleone rubati al Louvre
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21 Ottobre 2025
Articolo di
Michela Frau
Gli inestimabili gioielli di Napoleone rubati al Louvre
«Ti è caduta la corona!», mai detto fu più appropriato. Scappando a bordo di due TMax con il loro preziosissimo bottino nel sacco, i quattro ladri che fuggivano dopo aver messo a segno lo spettacolare colpo al Louvre, nella concitazione hanno perso per strada forse il pezzo più significativo della refurtiva, rubato insieme ad altri otto pregiati gioielli, nella Galleria Apollo, nella quale i malviventi sono riusciti ad intrufolarsi senza alcuna apparente difficoltà, per aprire poi, grazie a una smerigliatrice, le teche che custodivano i gioielli della corona francese.
Pezzi preziosissimi, non solo per il valore economico, che risulta impossibile da stimare anche per gli esperti, ma soprattutto per il loro valore storico, essendo un tempo appartenuti a Napoleone e ad alcune sovrane francesi. Come la corona ritrovata sull’asfalto, a pochi metri dalla scala utilizzata dalla banda di Lupin per scappare, un tempo dell’imperatrice Eugenia, consorte di Luigi Napoleone III, nonché ultima imperatrice francese, proprietaria di molti dei gioielli trafugati. Circa 1.354 diamanti, 1.136 rose e 56 smeraldi incastonati nell’oro cesellato di otto archi a forma di aquila, custoditi in quella che era una delle uniche due corone conservate di un sovrano francese, assieme a quella di Luigi XV, realizzata da Alexandre-Gabriel Lemonnier.
Corona dell’imperatrice Eugenia
Difficile immaginare quale sarà la loro destinazione. Venderli nelle loro condizioni attuali sarebbe quasi impossibile, e smembrarli per separare l’oro dalle gemme, sarebbe come ridurre drasticamente il loro valore. C’è chi sostiene che il furto possa essere stato commissionato da un ricco mandante, forse un bramoso collezionista, mentre il Corriere, parla anche dei Pink panthers, una banda specializzata in furti d’autore, originarie della ex Iugoslavia, composta da ex militari e paramilitari in maggioranza di Serbia e Montenegro, che dagli anni Novanta imperversa in Europa. Tutto rimane un ipotesi, ma qual che è certo è la spettacolarità e infinita maestria artigianale che si cela dietro ognuno di loro.
Tiara di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia
Preziosa tiara, parte di una parure composta da 24 zaffiri dello Sri Lanka e da oltre 1.000 diamanti incastonati. Commissionata all’inizio del XIX secolo, è appartenuta prima alla regina Maria Amalia, sposa di Louis-Philippe I, che fu re di Francia tra il 1830 e il 1848, e poi passata ad adornare il capo della regina Ortensia, figliastra di Napoleone I.
Collana di zaffiri, parte della parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia
Otto zaffiri, di notevoli dimensioni, incastonati in una montatura d’oro e circondati, ovviamente, da numerosi e brillantissimi diamanti, compongono la collana parte della parure di Zaffiri appartenuta alla regina Maria Amalia prima, e alla regina Ortensia dopo.
Orecchini di zaffiri, parte della parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia
Completano la parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia gli orecchini abbinati, di cui solo uno è stato rubato. Un gesto curioso che, tuttavia, renderà per sempre (nel caso in cui i gioielli non venissero mai ritrovati) frammentata la collezione.
Collana di smeraldi della parure dell’imperatrice Maria Luisa
Il Louvre, nel 2004, pagò 3,7 milioni di euro per poter avere nella sua collezione questa parure, composta da collana e orecchini di smeraldi. Donata da Napoleone come regalo di nozze alla sua seconda moglie Maria Luisa, la straordinaria collana è composta da 32 smeraldi e 1.138 diamanti.
Orecchini di smeraldi della parure dell’imperatrice Maria Luisa
Completano la parure che l’imperatrice era solita indossare in occasione di cerimonie e per i ritratti, in modo da contribuire alla creazione dell’immagine di un impero sofisticato e stabile, gli orecchini a goccia di diamanti e smeraldi. Emblema dell’opulenza napoleonica.
Spilla reliquiario dell’imperatrice Eugenia
Sebbene questa deliziosa spilla del 1885 sia conosciuta con il termine Reliquiario, al suo interno non sono conservate reliquie o tesori nascosti che la riconducono alla sua proprietaria: l’imperatrice Eugenia. Era solita indossare questo gioiello in diamanti che il Cardinal Mazarino aveva collezionato e che alla sua morte andarono al re di Francia, capace quindi di unire dimensione politica e sacrale, in occasioni cerimoniali.
Tiara dell’imperatrice Eugenia
Forse il pezzo più glamour tra i Gioielli della corona francese, simbolo della ricchezza del Secondo Impero, nonché dell’eleganza e del gusto dell’imperatrice Eugenia, proprietaria della corona, considerata un’icona di moda già nella sua epoca. 212 perle, 1.998 diamanti e 992 diamanti dal taglio a rosa.
Spilla a fiocco da corsetto dell’Imperatrice Eugenia
Un delizioso fiocco tempestato da 2.438 diamanti bianchi e 196 diamanti dal taglio a rosa. Sempre di proprietà dell’imperatrice Eugenia, veniva utilizzato come decorazione da apporre come ornamento per il corpetto, dettaglio che impreziosiva gli abiti indossati per le funzioni di corte.
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