«C’è un’aria frizzante per seguire il follow-up stagionale del Gucci di Tom Ford» esordisce la voce della giornalista di Videofashion in una rara clip review della spring-summer ’97 del marchio, allora guidato dal minimalismo del designer statunitense. Nel video, compaiono personalità note del fashion system, come Suzy Mendes o Andre Leon Talley, ma soprattutto verso la fine si vede quel capo (o meglio definirlo accessorio?, ndr) che scosse l’opinione del fashion system a tal punto che fu quasi naturale consacrarlo subito icona.

Stiamo parlando del perizoma G-string di Gucci, un pezzo fatto oggettivamente di ben poca stoffa resa statement dall’hardware in metallo con la doppia G e presentato allora sulla passerella addosso a una modella, con maglioncino traforato e stivaletti, e su un modello a torso nudo ma con orologio al polso.

«Penso che abbiamo un’immagine chiara di chi sono gli uomini e le donne Gucci, dove vanno e come vivono», dice Tom Ford nella video-intervista mentre sulla collezione dichiara: «Spero sia stata sexy». Non sappiamo quanto lo stilista poteva aver immaginato l’impatto delle sue creazioni sulla moda tutta. Tuttavia siamo abbastanza certi della sua lungimiranza, soprattutto quando, sempre nella clip, rivela: «Le persone usano i vestiti in modi diversi». Una semplice frase che però, considerando proprio il tanga, risulta essere rivelatoria e premonitrice. Dopotutto chi mai avrebbe scommesso su un capo che tradizionalmente dovrebbe rimanere nascosto sotto i vestiti?

Può un perizoma non essere solo underwear? Sì

Al bando i tabù, l’appellativo di volgarità e lo scandalo. Il G-string di Gucci può benissimo essere il simbolo di quella rivoluzione culturale che spronò l’esibizionismo del corpo, tra l’underground sensuale e il vagamente grunge. La longevità di questo capo è dovuta al suo essere minimal (in tutti i sensi). Per questo risulta “giustissimo” nonostante gli anni, i tempi e le generazioni. Recentemente a riportarlo sotto i riflettori è stata Hailey Bieber che, si sa, qualsiasi cosa tocchi diventa virale. In questo caso non ce ne sarebbe stato bisogno, ma i media hanno confermato il carattere timeless del tanga à la Tom Ford accompagnato, tra l’altro, da gioielli di diamanti di Tiffany & Co.

Tuttavia la signora Bieber non è certo l’unica ad aver sfoggiato il fashion piece. In passato anche Kim Kardashian, la modella Lori Harvey, Solange e Jennifer Aniston lo hanno portato on stage. Senza contare che anche uno dei più noti negozi vintage di Mayfair aveva annunciato qualche anno fa su Instagram l’arrivo del rarissimo pezzo nello store, scatenando l’hype.

Ancor più peculiare è il fatto che il G-String in qualche modo influenzò il mondo delle tendenze. Non consideratelo semplice underwear ma un accessorio che nel tempo fu ripreso e reinterpretato anche da altri stilisti e celebs di ogni tipo. Famosissima resta l’esibizione di Britney Spears in tutina bling bling e perizoma a vista, ma ugualmente indimenticabili sono i rethink del perizoma a vista pensati anni fa da Versace, Givenchy o Nensi Dojaka. Insomma il G-String sulla carta e dal vivo resta uno statement intramontabile. Dopo essere stato un bikini firmato dalla stessa maison fiorentina, ora resta solo da chiedersi: lo rivedremo “nelle mani” di Demna? Si accettano scommesse.