Ad ogni latitudine, Giorgio Armani costruisce case che parlano la sua lingua: spazi misurati, armoniosi, dove materiali e paesaggio si fondono in un’unica e silenziosa eleganza profondamente legata al luogo. Nel corso del tempo lo stilista ha dato vita a una costellazione di residenze per le vacanze che, seppur immerse in paesaggi e culture differenti, hanno tutte in comune un inconfondibile vocabolario stilistico fatto di minimalismo discreto, preziosismo materico ed eleganza sobria, lontana da qualsiasi ostentazione.

A Cala Gadir, Pantelleria, nel cuore del suo immaginario vacanziero, ha ristrutturato antichi dammusi in pietra lavica mantenendone le cupole bianche e le linee originarie, incastonate come sculture nel paesaggio brullo. All’interno, pavimenti in pietra fredda incontrano tessuti grezzi e mobili dalle linee moderne, pensati per lasciar scorrere lo sguardo verso le finestre che incorniciano il blu intenso del mare. Gli infissi verde salvia richiamano la vegetazione autoctona, e gli interni, sobri e ariosi, usano pietra, legno e tessuti leggeri per dissolvere il confine tra dentro e fuori.

Pantelleria, Italia; Richard Bryant

«Pantelleria per me è stata a lungo solo un’isola deserta, ma poi ho ceduto al suo fascino selvaggio» ha affermato Armani ad Architectural Digest. Con l’arredamento fatto di mobili moderni, invece, ha voluto scongiurare il rischio di un esotismo eccessivo. L’intento è quello di lasciare spazio all’essenza architettonica del luogo, valorizzando materiali naturali e il contrasto tra pieno e vuoto nel cuore del paesaggio mediterraneo.

A Forte dei Marmi, in quella che è stata la sua prima storica residenza per le vacanze, l’atmosfera è invece rarefatta e luminosa. Gli spazi sono aperti, liberati da divisioni superflue, e l’arredo sembra emergere direttamente dall’architettura. Le tonalità sabbia e grigio caldo si fondono con i raggi del sole che entrano dalle grandi vetrate, mentre all’esterno il giardino e la brezza marina avvolgono la casa in un silenzio ovattato.

Forte dei Marmi, Italia; Jaime Ardiles-Arce per AD

Più a ovest, a Saint-Tropez, Armani ha tradotto il fascino provenzale in un’oasi di calma: terrazze lastricate di pietra, giardini punteggiati di lavanda, una piscina che riflette il cielo terso. Gli interni, ariosi e fluidi, si mescolano al comfort di tessuti naturali e mobili dalle geometrie pure. Le poltrone vintage nell’atrio sono rivestite in velluto a righe tigrate, un dettaglio che aggiunge un tocco di vivacità e carattere senza rinunciare alla sofisticatezza tipica del marchio. Sul retro della casa, alte siepi di cipresso ombreggiano la loggia, mentre pareti mobili si aprono per fondere gli spazi interni ed esterni in un’unica dimensione en plein air.

Saint-Tropez, Francia; Richard Powers per AD

Nell’Oltrepò Pavese, la “piccola Versailles” di Broni conserva l’impianto originale di una dimora storica, arricchita da restauri che esaltano i soffitti a cassettoni, le boiserie e i pavimenti in cotto antico. Gli spazi alternano sale formali, illuminate da lampadari d’epoca, e ambienti più raccolti dove tessuti naturali e legni caldi mantengono un dialogo costante con il paesaggio agricolo circostante.

Broni, Italia; Simon Upton per The New York Times

Il viaggio prosegue sotto il sole dei Caraibi, ad Antigua, dove Villa Flower e Villa Serena, collegate da un padiglione centrale, si aprono direttamente su una spiaggia privata. Qui il cumaru dei pavimenti si scalda al tocco nudo dei piedi, le docce all’aperto diffondono il profumo del legno bagnato, e le grandi terrazze senza vetri incorniciano l’orizzonte. Tatami, arredi Armani/Casa e tonalità neutre creano un ritmo visivo che si intreccia con il fruscio delle palme e il rumore gentile delle onde.

Antigua, Caraibi; Alexis Armanet per Armani Casa

Dalla dimensione tropicale si passa al candore alpino della Chesa Orso Bianco in Svizzera, dove la solidità della pietra engadina color pergamena e i legni caldi evocano tradizione, mentre sliding doors e accenti rossi e arancio introducono una sottile tensione contemporanea. La facciata, decorata con sgraffito e protetta da piccole finestre incorniciate da profondi recessi, cela interni rivestiti in mogano lucido, punteggiati da tocchi di arancio e preziosi dettagli di ispirazione orientale. L’eleganza minimale si ispira ai ryokan giapponesi.

La Punt Chamues-ch, Svizzera; Gregor Hohenberg per AD

Ogni dimora è dunque una dichiarazione di coerenza: luoghi progettati per essere vissuti, in cui il lusso si esprime nella misura e nell’armonia, e dove il contatto con la natura – che sia il mare, la montagna o il verde urbano – diventa elemento strutturale del progetto. Giorgio Armani racconta la casa come estensione di sé, un luogo dove bellezza e pace non sono un privilegio ma una necessità.